Nella sua autobiografia di fresca pubblicazione Bobo Vieri non ha peli sulla lingua. In “Chiamatemi bomber“, l’ex calciatore si mette a nudo parlando del periodo d’oro in cui era goleador sul campo e dongiovanni nella vita privata.

Vieri racconta ad esempio di quando gli capitava di appartarsi nelle discoteche con più donne nella stessa sera: “Ci chiudevamo lì dentro e facevo quello che deve fare un bomber. Capitava di fermarmi, di guardarla negli occhi e dirle: “Oh, non ci siamo presentati, ciao, io sono Bobo’“.

Talvolta, si dimenticava anche di chiudere la porta, ma il proprietario e i ragazzi che lavoravano per lui non ci facevano neanche caso: “Mi dicevano: ‘Ciao Bomber, come va?’. E io, come se non fossi lì con i pantaloni abbassati: ‘Tutto bene, a dopo‘”.

L’ex calciatore, a quanto racconta, prestava molta attenzione con le ragazze per evitare paternità indesiderate: “Non sono mica scemo, ho sempre usato precauzioni. Quando con Sweet Years, la mia azienda, ho promosso i preservativi per beneficenza, me ne sono tenute 600 confezioni, e per un po’ sono stato a posto”.