Gigi D'Alessio: "Basta cavolate sul mio conto, ho la fedina penale pulita" - Perizona Magazine

Gigi D’Alessio: “Basta cavolate sul mio conto, ho la fedina penale pulita”

Daniela Vitello

Gigi D’Alessio: “Basta cavolate sul mio conto, ho la fedina penale pulita”

| 31/10/2015

In giro per l’Europa con il “Malaterra World Tour”, Gigi D’Alessio trova il tempo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. In un’intervista ad “Oggi”, il cantante partenopeo entra nel merito dei suoi guai giudiziari e punta il dito contro l’atteggiamento ostile di alcuni giornali.

“Certa stampa, pur di sbattere il mio nome in prima pagina, è pronta a tutto – dichiara – Pure a scrivere cavolate sul mio conto. Infatti ho già fatto 36 querele e non ho intenzione di ritirarne nemmeno una”.

“Ormai ci sono abituato alle cavolate che scrivono su di me – prosegue – Però querelo e difendo il mio onore. Sono una persona seria e ho la fedina penale pulita (…) Io ho cantato per tutti. Ho sempre lavorato per chiunque mi ingaggiasse. L’ho fatto anche per il Papa. Se è per questo, e per lo stesso principio, dovrei essere in odore di santità. La verità è che la musica è il mio lavoro e il mio pane e che io condivido i miei successi con tutti i miei collaboratori. Sai a quante persone offro lavoro io? Sai quante famiglie vivono grazie al fatto che i loro padri, le loro madri, i loro figli lavorano con me? Purtroppo c’è molta invidia nei miei confronti e il mio successo dà fastidio. Montano scandali sul niente, usano il mio nome senza motivo o strumentalmente, come sulla faccenda dei poliziotti che solitamente mi scortavano nei concerti a Napoli”.

Il riferimento è al caso dei tre agenti finiti in carcere con l’accusa di peculato, corruzione e spaccio di droga. Gli stessi avrebbero usato l’auto di servizio per accompagnare Gigi D’Alessio a piazza Municipio a Napoli.

“Sono vittima di una strumentalizzazione odiosa e io non c’entro niente con questa faccenda – si discolpa il cantante – Innanzitutto il poliziotto arrestato è un mio fan da tempo, da almeno venti anni e tutte le volte che andavo a cantare in zona, si faceva trovare in servizio e mi scortava con la macchina, mi faceva la staffetta. Lo faceva sempre anche con mia moglie Anna per la quale, in occasione di un concerto a Marcianise, si è fatto trovare per accompagnarla. Io ho grande rispetto per gli uomini in divisa ma oramai manco più dei poliziotti uno si può fidare. E io cosa c’entro? Questo è terrorismo. Lo chiamo terrorismo. La mia rabbia nasce per questo motivo: certa stampa fa il mio nome impropriamente e non si rende conto del male che fa”.

Copyright © 2024

Editore: Livesicilia.it Srl - Via della Libertà, 56 – 90143 Palermo Tel: 0916119635 P.IVA: 05808650823
Livesicilia.it Srl è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) con il numero 19965