Momenti di intensa commozione durante la finale del 74esimo Festival di Sanremo. Dopo l’esibizione di Sangiovanni, Rosario Fiorello è sceso in platea per donare un mazzo di fiori alla moglie Susanna Biondo seduta in prima fila insieme alle figlie: Angelica nata 17 anni fa dalla sua unione con lo showman siciliano con cui è convolata a nozze 20 anni fa, e Olivia frutto di una sua precedente relazione. “Per me è una serata molto importante perché per la prima volta qui in platea avrò in platea le mie figlie e mia moglie – aveva detto Rosario Fiorello durante la conferenza stampa di sabato 10 febbraio – Sarà un motivo di emozione in più per me. Sarò spronato a fare ancora meglio. Dedico a loro questa serata e questa carriera. Ho quasi 64 anni e vedo già la luce in fondo al tunnel (ride)”.
Presenti anche la moglie e i figli di Amadeus
In prima fila, c’erano anche la moglie e i figli di Amadeus. Josè, 15 anni, è nato dall’unione con la sua attuale consorte, l’ex ballerina e showgirl Giovanna Civitillo. Rosario Fiorello ha ironizzato sull’adolescente presente all’Ariston da quando era un ragazzino: “Cinque anni che sei lì, gli italiani ti hanno visto crescere su quella poltrona. L’anno prossimo che farai? Ti tocca andare a scuola. Mi immagino il professore quando torna a scuola: ‘Josè Sebastiani con il codice 01, interrogato'”. Alice è nata 26 anni fa dal suo primo matrimonio con Marisa Di Martino, durato dal 1993 al 2007. Alice Sebastiani è appassionata di moda e si è laureata con lode in Fashion Business all’Istituto Marangoni di Milano.
Fiorello ad Amadeus: “Io e te rischiamo di diventare suoceri?”
“Vuoi che ti informo di una cosa che tu non sai? – ha detto Amadeus a Rosario Fiorello poco prima del verdetto finale – Hai visto che ci sono in prima fila i nostri figli? Sappi che Josè e Angelica, tra poco, dopo la serata, vanno ad una festa”. “Tuo figlio con mia figlia? Ma tu sei pazzo! – ha sentenziato lo showman siculo – Rischiamo di diventare suoceri? No no! Sono piccoli. Josè, tu quanti anni hai? 15? Angelica ne ha 17, quasi 18. È un toy boy. Quando ci andate? Dov’è il locale? Ancora non lo sai? Tu non sai dove porti mia figlia? Li abbiamo geolocalizzati? Voglio la posizione perché devo capire dove sono. Bellissimo…un Festival di Sanremo dove noi parliamo dei fatti nostri. Noi siamo genitori anziani e chi fa i figli da anziano ha questa forma di protezione. Siamo molto apprensivi e diventiamo insopportabili”. “Tu sei più apprensivo di me”, ha svelato Amadeus.
L’aneddoto su Olivia: “L’aspettavo in auto fuori dalla discoteca”
“Io ho fatto dei monologhi sugli adolescenti ai tempi del varietà del sabato sera – ha ricordato Rosario Fiorello – Parlavo sempre di Olivia che oggi ha 31 anni (lo showman l’ha cresciuta come fosse sua figlia, ndr). Ricordo quando l’andavo a prendere e aspettavo fuori dalla discoteca, chiuso in macchina. Poi lei arrivava con la sua amichetta, alle 3. ‘Senti papà, possiamo accompagnare lei a casa?’. ‘Ma certo, dove abita?’. ‘A Viterbo’. ‘Ah a Viterbo! Che bello! Quest’oretta di macchina, di notte. Poi è arrivata Angelica, adesso è più tranquilla, però c’è stato un periodo…lo sai…gli adolescenti…magari ti trovi in difficoltà. Quando c’è stata la cosa del bonus psicologo e del bonus facciata, io scelsi il primo perché qualche facciatina dopo quasi 40 anni di lavoro ce l’ho. Il bonus 110? Stupendo! In giro addirittura c’erano facciate senza palazzo dietro. È successo di tutto”.
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“Io e Susanna siamo andati dallo psicologo”
“I nostri genitori non andavano dallo psicologo – ha aggiunto – Invece io e mia moglie ci siamo andati. Lo psicologo tende a tranquillizzarti: ‘Calmi, lasciate fare’. E soprattutto mai urlare, mai sgridare. Non si fa più. Bisogna tenere sempre alta l’autostima del ragazzo. I nostri genitori l’autostima ce l’alzavano così: ‘Hai preso quattro in matematica? Minc**a, sei un cretino. Sei un fallito, nella vita non farai mai niente’. Aprivano le finestre e urlavano: ‘Signori, guardatelo…il co***one’. Ed ancora: ‘Chi nasce tondo non può morire quadrato’. Poi c’era la filosofia delle mamme: ‘Vieni qua che non ti faccio niente’. Con la ciabatta in mano, te la tiravano all’urlo di: ‘Io ti ho creato e io ti distruggo’”.
