Filippo Facci e la frase choc sulla presunta vittima di stupro

Filippo Facci e la frase choc sulla presunta vittima di stupro: la Rai ci ripensa e blocca la sua rubrica?

Germana Bevilacqua

Filippo Facci e la frase choc sulla presunta vittima di stupro: la Rai ci ripensa e blocca la sua rubrica?

| 10/07/2023
Filippo Facci e la frase choc sulla presunta vittima di stupro: la Rai ci ripensa e blocca la sua rubrica?

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Filippo Facci rischia di vedere sfumare la messa in onda della sua trasmissione, “I Facci del giorno” che avrebbe dovuto andare in onda su Rai2 nella prossima stagione. Il giornalista di “Libero” è finito nell’occhio del ciclone per una vicenda che riguarda la denuncia per presunta violenza sessuale che ha raggiunto Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. In un articolo pubblicato proprio su “”Libero”, il giornalista si è lasciato andare a dichiarazioni a dir poco discutibili che hanno innescata una gigantesca polemica politica. La frase incriminata riguarda direttamente la presunta vittima dello stupro. “Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”, così scrive Filippo Facci. Una frase forte che non poteva passare inosservata. Il primo a porre la questione è stato il responsabile informazione del PD Sandro Ruotolo, che ha detto: “Conviene alla Rai, al servizio pubblico affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così su Libero dell’8 luglio? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria? Che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”.

A sx Sandro Ruotolo e dx Filippo Facci (Foto da video)

Sandro Ruotolo: “Troglodita che in ogni altro paese europeo non scriverebbe più”

Sandro Ruotolo non è l’unico ad essersi indignato e ad aver sollevato critiche e polemiche. Il leader di “Azione” Carlo Calenda, su Twitter, definisce il giornalista un “troglodita che in ogni altro paese europeo dopo aver scritto questa roba qui, non scriverebbe più neppure sul giornale condominiale. Etica, decenza e buongusto questi sconosciuti”. Il capogruppo M5S in Commissione Vigilanza Rai, Dario Carotenuto, ha definito i toni di Filippo Facci un “disservizio pubblico, ben lontano da ciò che dovremmo offrire agli italiani”. Riccardo Magi, segretario di “Più Europa”, ha attaccato: “Leggo che a lui sarà affidata una striscia prima del Tg2 per ‘affrontare in modo dissacrante e ironico i punti salienti del momento, offrendo spunti di lettura, anche eretici, tra cronaca, costume, cultura, società e politica’. Chiedo all’amministratore delegato della Rai Sergio: sarà questa l’ironia ‘eretica’ che da ora in poi dobbiamo aspettarci tutte le sere in prime time?”. Nicola Fratoianni, segretario di “Sinistra Italiana”, invoca la sospensione della trasmissione e precisa: “Non si tratta di un conflitto fra destra e sinistra, opinioni politiche non c’entrano, chiediamo ai vertici Rai di proteggere l’autorevolezza del servizio pubblico radiotv da personaggi irrispettosi della dignità delle donne”. A chiedere alla Rai di ripensarci è anche la consigliera di Viale Mazzini Francesca Bria, economista nominata in quota Pd: “I contenuti espressi da Filippo Facci sono incompatibili con i valori e le policy del Servizio Pubblico, per quanto riguarda la tutela della parità di genere e un forte impegno contro ogni forma di violenza sulle donne. I vertici #RAI sospendano la striscia del giornalista”.
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Carlo Calenda (Foto da video)

Le associazioni della stampa: “Frasi che vìolano la norma deontologiche”

E ora che si fa? La Rai non può ignorare le sollecitazioni provenienti dalla politica e starebbe prendendo in considerazione l’ipotesi di tagliare il programma e rompere il contratto con Filippo Facci, che tra l’altro non era ancora stato firmato. Nel corso di questa settimana verranno avviate attente riflessioni all’interno della televisione pubblica su questa vicenda. L’amministratore delegato Roberto Sergio, il direttore generale Giampaolo Rossi, di concerto con il direttore degli approfondimenti Paolo Corsini, decideranno quindi il destino de “I Facci del giorno”. Destino che per molti pare già segnato. Le parole del giornalista hanno suscitato anche lo sdegno del mondo della stampa. “Le leggi, le norme deontologiche, il ‘Manifesto di Venezia’. Ma prima di tutto il principio di umanità e di rispetto primario verso le persone, rendono intollerabile quanto scritto”, commentano in una nota congiunta la commissione Pari opportunità della Fnsi, Ordine dei giornalisti, Usigrai e Giulia Giornaliste, riservandosi di presentare una segnalazione al Consiglio di disciplina dell’Odg di Milano. “Non c’è alcun diritto di critica in un linguaggio di tale violenza, che calpesta ogni regola di umana solidarietà e di buon senso – prosegue la nota – e non è schermo il fatto che la denuncia della giovane si sia trasformata in un ‘caso politico’, come se questo consentisse l’oltraggio verso la querelante”. I firmatari del comunicato sottolineano infine che “non sono i toni ‘dissacranti e ironici’ a turbare, ma la totale insensibilità su un problema che sconvolge le donne, tutte le donne, con un approccio disposto a violare ogni codice di civile rispetto”.

Filippo Facci (Foto facebook)

Il giornalista di “Libero”: “E’ un passaggio stilistico, può non piacere”

Filippo Facci non è rimasto a guardare. Il giornalista ha risposto alle accuse con una nota inviata all’Ansa dove spiega le sue “ragioni”. Secondo il giornalista, si cercava un incidente per investire la Rai colpevole di avergli proposto una collaborazione per ora non formalizzata. A proposito delle accuse che gli sono state mosse, il giornalista dice: “Sandro Ruotolo, senatore responsabile informazione del PD, mi ha attribuito questa mattina quattro reati sanzionati dal Codice di procedura Penale: Razzismo, Sessismo, Apologia del fascismo, Vittimizzazione secondaria di una presunta stuprata. Questi reati deriverebbero tutti dalla frase nel mio articolo pubblicato sabato su ‘Libero’. E’ un passaggio stilistico, può non piacere e la mia sconfitta professionale e il mio dispiacere derivano proprio da questo: dal fatto che ne abbiano fatto un caso senza aver letto l’articolo da cui il passaggio è estrapolato. Chiunque abbia letto l’articolo interamente, e sottolineo chiunque, ha convenuto che il mio articolo fosse equilibrato ed equanime”.

Filippo Facci (Foto Facebook)

“Riscriverei quella frase? No, perché non ha portato niente di buono”

In una lettera scritta al sito di informazione “Dagospia”, Filippo Facci aggiunge: “I weekend estivi con poche notizie sono disperanti, perché costringono a occuparsi anche di spiacevoli sconfitte professionali, e una mi vede nel ruolo di protagonista. La comparsa invece è Sandro Ruotolo, senatore e responsabile informazione del Pd in cattivissima fede. I reati di cui mi accusa deriverebbero tutti dal seguente passaggio di un mio articolo pubblicato sabato su Libero: ‘Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa’”. E poi continua: “Chiedo anche a te: tu l’hai letto? Non che lo pretenda. E infatti la mia sconfitta professionale deriva tipicamente dalla pretesa che i più ti leggano per intero prima di esprimersi, e che magari conoscano i tuoi trascorsi, addirittura i tuoi libri, che abbiano cognizione di causa prima di attribuirti degli odiosi reati: che insomma non ti trasformeranno in carne da cannone per alimentare le polemichette politiche di cui divieni vittima secondaria. Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintèndere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l’orgoglio personale poi. Stammi bene”.

Filippo Facci (Foto da video)

“Si tratta di auto-ricostruzione mnemonica di una 22enne fondata su ‘sensazioni’”

Nel suo articolo, Filippo Facci in effetti dice di più. La sensazione è che il giornalista provi a far riflettere il lettore sulla sacrosanta presunzione di innocenza dell’accusato, puntando il dito su una serie di aspetti contrastanti. Si concentra sul fatto che: “La denuncia era su un giornale prima ancora di essere nella disponibilità cartacea dell’accusato, e che il racconto di lei, per emblematico che sia, sembra un format da movida milanese: il ricordo, quello vivido, è solo di aver bevuto due drink con un ragazzo e poi di essersi svegliata nel letto di lui l’indomani a mezzogiorno; quella che sta in mezzo è l’auto-ricostruzione mnemonica di una 22enne fondata su ‘sensazioni’, in grado, in ogni caso, di finire sulla prima pagina del più diffuso quotidiano nazionale”. Poi sottolinea che “tra il fatto e la denuncia sono passati quaranta giorni”. Per poi aggiungere: “Il resto fa parte di una proiezione che non possiamo sapere quanto vera e quanto fantasticata”. Insomma, insinua il dubbio sulla veridicità del racconto della giovane e celatamente anche sulla sua buona fede. Ma le valutazioni finali le farà la Rai che dopo le indiscrezioni giornalistiche che hanno riguardato “Viva Rai2” e più precisamente la location futura di questo programma, dovrà risolvere anche la grana Facci.


Pubblicato il 10/07/2023 10:22

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