Fedez: "Muschio Selvaggio? Non sono stato esautorato da nulla"

Fedez su “Muschio Selvaggio”: “Non sono stato esautorato da nulla”

Daniela Vitello

Fedez su “Muschio Selvaggio”: “Non sono stato esautorato da nulla”

| 27/02/2024
Fedez su “Muschio Selvaggio”: “Non sono stato esautorato da nulla”

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A poche ore dall’uscita di una nota diramata dall’ufficio stampa di Luis Sal in merito alla decisione del giudice sul destino di “Muschio Selvaggio”, Fedez interviene sulla questione. “Il tribunale di Milano non ha “decretato” che le quote appartenenti a me debbano essere vendute a Luis Sal – tiene a precisare in una Instagram Story – Anche perché la causa che deciderà sul merito della vicenda non è ancora iniziata. Il giudice ha stabilito che un custode gestirà le mie quote nell’interesse della società Muschio Selvaggio S.r.l. e non nell’interesse di Luis Sal! Di conseguenza, non sono stato esautorato da nulla. Tanto è vero che le puntate continueranno ad andare in onda”.

“Detto ciò grazie a tutte le persone che sostengono il lavoro di questi 10 mesi a Muschio Selvaggio – aggiunge il rapper – Lavoro portato avanti con la sola forza della passione. Abbiamo seguito il solo desiderio di cercare di creare contenuti di qualità. Non è stato un periodo facile per tutte le persone che lavorano a questo progetto. Persone che ringrazio per averci creduto anche quando sembrava un podcast finito”.

Le Instagram Stories di Fedez

“Sono arrivato a prendere sette psicofarmaci tutti insieme e a soffrire di balbuzie”

Martedì 27 febbraio, Fedez è sbarcato a Torino e ha incontrato gli studenti al Circolo dei Lettori per parlare di salute mentale. Il rapper è stato intervistato dalla giornalista del Corriere Chiara Bidoli. “Io stesso mi vergognavo di parlare di psicofarmaci – ha detto parlando della sua esperienza personale – ma poi, quando ho rischiato di morire, mi sono detto: che ‘c…o me ne frega, se posso aiutare qualcuno lo faccio’”. Nei momenti più difficili, ha ammesso, “era più facile pensare di morire che di svegliarsi il giorno seguente e vivere”. Riguardo al tumore neuroendocrino al pancreas diagnosticatogli a marzo del 2002, ha aggiunto: “Ho dovuto fare i conti con la morte. E, nonostante in questo Paese possa dirmi privilegiato, sono arrivato a prendere sette psicofarmaci tutti insieme e a soffrire di balbuzie”.
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Fedez (Foto da video)

“La pandemia ha reso ancora più fragili il futuro di tante ragazze e ragazzi”

“Non credo di aver ancora metabolizzato la cosa, ci vogliono anni per arrivare a una metabolizzazione completa, è complesso. – ha confidato a proposito del cancro – Nell’immediato, ricordo di aver fatto solo pensiero: la cosa che mi metteva più ansia, ma mi dava anche la spinta per mantenere un minimo di dignità e compostezza, è stato pensare che i miei figli non si sarebbero più ricordati di me se fossi morto. Erano troppo piccoli. Questa era la cosa che più mi faceva paura ma era anche il motore per dirmi ‘non morire adesso’”. Fedez ha poi rivolto un pensiero ai ragazzi “lasciati troppo spesso soli e senza alternative, tant’è che la maggior parte delle morti giovanili avviene per suicidio. Eppure, nessuno ne parla”. “La pandemia ha reso ancora più fragili il futuro di tante ragazze e ragazzi già gravati dalla crisi climatica, dalla mancanza di lavoro e da una riduzione di prospettive”, ha concluso.


Pubblicato il 27/02/2024 15:24

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