Valeria Favorito, la “sorella di sangue” di Fabrizio Frizzi, si è laureata. La 35enne, nata a Erice, in provincia di Trapani, ma veronese d’adozione, aveva 11 anni quando il popolare conduttore le donò il midollo salvandole la vita. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, la neo laureata racconta di essere nata tre volte e di festeggiare ogni anno tre compleanni. “Il primo è il 31 agosto, giorno in cui mi ha messa al mondo la mamma – afferma – Ma ogni anno festeggiamo anche le date delle mie due rinascite: il 21 maggio, che è il giorno in cui nel 2000 ho ricevuto il midollo osseo donato dal compianto conduttore televisivo Fabrizio Frizzi. E poi facciamo festa anche il 26 novembre, data in cui nel 2013 sono stata nuovamente salvata grazie a un secondo trapianto”.
“Se adesso sono qui è grazie alla generosità di due donatori”
Poi ci sono due date che vorrebbe cancellare per sempre dalla sua memoria: “L’8 novembre del 1999, quando mi venne diagnosticata la leucemia mieloide acuta e la mia esistenza fu stravolta una prima volta. E poi il 20 maggio 2013, quando mi fu diagnosticata un’altra leucemia, la leucemia linfoblastica acuta che di solito colpisce i bambini maschi fino i 15 anni. Lì, ho dovuto affrontare un altro trapianto di midollo osseo da un secondo donatore…”. “Io ce l’ho messa tutta grazie anche al sostegno della mia famiglia e all’impegno dei medici – confessa Valeria Favorito che oggi è testimonial dell’Admo – Ma se adesso sono qui che ne parlo, se vi sto raccontando la mia lotta contro il male, se io sono viva è soprattutto grazie alla generosità di due donatori. Per questo, vorrei lanciare un appello… Se potete, fatelo anche voi, donate il sangue, iscrivetevi a donare il midollo osseo. Una piccola sacca di sangue può cambiare una vita. Basta un piccolo gesto”.
La sua storia diventerà un docufilm dal titolo “Valeria, il dono della vita”
“Spesso incontro persone che continuano a lamentarsi che stanno male, ma sanno realmente cosa sia il dolore? – si chiede – Ho conosciuto bambini che nonostante i loro forti dolori causati dall’effetto della chemioterapia, riuscivano a dare conforto ai loro genitori. Quindi, prima di lamentarvi, pensate a quei piccoli angeli”. La 35enne, prova vivente di come donare il midollo possa salvare una persona, ha conseguito la laurea in Teologia. “Ne sono così orgogliosa – afferma – un dono immenso a me e alla mia famiglia. E non è finita, perché ora voglio anche portare a termine la magistrale”. La sua storia diventerà un docufilm dal titolo “Valeria, il dono della vita”. Impossibile non menzionare il suo “fratello di midollo” Fabrizio Frizzi stroncato a 60 anni da un tumore il 26 marzo 2018.
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“Quando io e Fabrizio ci siamo abbracciati, è stato il giorno più bello della mia vita”
“Quando Fabrizio Frizzi è scomparso, se n’è andato via un pezzo del mio cuore. Gli sarò per sempre grata – confida Valeria Favorito – A tre anni dal trapianto sentivo il desiderio di ringraziare il mio donatore. Per una legge del 2003 non potevo avere i suoi dati, solo mandargli una lettera anonima. Ho ricevuto una risposta al computer. La firma era cancellata, mi accorsi che si riusciva a leggere il nome e ho avuto la conferma che era Fabrizio. Quando ci siamo abbracciati, è stato il giorno più bello della mia vita”. Tempo fa, la giovane si è sposata e avrebbe voluto Fabrizio Frizzi accanto a sé quel giorno ma non è riuscita a realizzare il suo sogno. “Ero andata a Roma qualche giorno fa per portargli di persona il mio invito di nozze, volevo che lui fosse il mio testimone – raccontò all’Ansa – Mi disse: se le mie forze me lo consentiranno, oggi sto bene, domani non so”.
