Nel 2020, in piena pandemia, Erminio Sinni, toscano di nascita e romano d’adozione vinse la prima edizione di “The Voice Senior”. Alle Blind Auditions si presentò con “A mano a mano” di Riccardo Cocciante e lasciò senza parole pubblico e giudici. Gigi D’Alessio lo riconobbe subito. “Il famoso Erminio Sinni. Lui ha una canzone che nella Roma bene la cantano tutti”, disse. “Tu sei un professionista con la p maiuscola”, commentò Al Bano Carrisi. Erminio Sinni scelse di entrare nel team di Loredana Bertè (“Ho avuto l’onore di fare i cori a Mimì”) che lo portò dritto alla vittoria. “Tornare su un palco a cantare è rinascere”, dichiarò il cantautore e pianista.
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“Riccardo Cocciante continua ancora a mettermi i bastoni tra le ruote”
Dopo la vittoria a “The Voice Senior”, il nulla. A raccontarlo è lui stesso in un’intervista rilasciata a “TvBlog”. “E’ un programma che si basa sui sogni delle persone”, dice del talent che lo ha fatto conoscere al pubblico televisivo. Eppure in tv lui c’era già stato, nel lontano 1993, quando si classificò al quinto posto al Festival di Sanremo, nella sezione Nuove Proposte, con il brano “L’amore vero” prodotto da Riccardo Cocciante, con cui avviò una collaborazione che ad un certo punto si interruppe senza che lui abbia mai saputo il perchè. “Prima si classificò Laura Pausini, ma io mi aggiudicai comunque il Premio Volare per la migliore musica e il Premio S.I.L.B. per il miglior testo – racconta – Per quanto riguarda Cocciante, il rapporto si interruppe praticamente subito. Venni abbandonato nonostante avessi scritto diverse canzoni per lui. Non ho mai saputo il perché. Il disco fu bloccato una settimana dopo la sua uscita, quando era primo in classifica. Non venne più ristampato e distribuito. Comunque, continua a mettermi i bastoni tra le ruote anche a distanza di trent’anni. Non so per quale ragione, glielo vorrei chiedere di persona”.
“In tutta l’edizione vidi Loredana Bertè appena un minuto, da allora il programma è cambiato”
“Sono passato da Sanremo all’anonimato senza fare più concerti e trasmissioni televisive e senza aver fatto niente di male – lamenta Erminio Sinni – La mia carriera si è interrotta e non ho mai saputo il motivo. Me lo domando da 32 anni. Continuo a vivere di musica, suono nei locali e le persone mi vogliono bene. Ho pubblicato altri dischi, ma a quanto pare non c’è spazio per la musica fatta per bene. Credo che in questo ambiente ci siano artisti che godono di agevolazioni e altri che trovano le porte chiuse”.
Erminio Sinni torna indietro con la memoria a “The Voice Senior”. “Loredana fu dolcissima con me perché pochi mesi dopo mi invitò nello show che Rai 1 le dedicò – ricorda – Duettammo sulle note di ‘Anima carbone’ e per questo la ringrazierò per tutta la vita. Anche se in realtà in tutta l’edizione vidi la Bertè appena un minuto. Eravamo nel pieno della seconda ondata e non c’era tanta possibilità di avvicinarci. Non esistevano le prove settimanali, mi dava il brano da eseguire e basta. Ad ogni modo, da allora il programma è cambiato profondamente. All’epoca avevano paura che la trasmissione diventasse una sorta di ‘Corrida’. Invece, grazie alle storie di noi concorrenti il successo gli scoppiò in mano. Da lì in poi si sono concentrati prevalentemente sui racconti”.
Erminio Sinni contro “The Voice Senior”: “Dopo la vittoria ho continuato a fare quello che facevo”
La vittoria finale, si scopre, non gli ha portato alcun beneficio. “Ho continuato a fare quello che facevo prima di partecipare, né più, né meno – spiega – Ricordo ‘The Voice Senior’ come un bellissimo periodo della mia vita. Il problema è stato il dopo, ma avrei dovuto capire tutto la sera in cui tornai a casa e tirai fuori il premio dalla valigia. Il trofeo era una mano in polistirolo che faceva il segno della vittoria. Quando lo tirai fuori mi accorsi che l’indice si era rotto. Era rimasto alzato solo il dito medio. Non so se ci siamo capiti. Lo rincollai ed ora è collocato nel mio studio. Da un punto di vista dell’orgoglio personale ha un grandissimo valore”.
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“Ringrazio soltanto Antonella Clerici e i coach, persone davvero bravissime. Stop”
“Non c’era un premio in denaro – confida il cantautore – Anzi, i soldi ce li misi io per pagare viaggio e hotel a mia madre e mia moglie che vennero ad assistere alle Blind. Come riconoscimento ci fu la possibilità di esibirmi al Capodanno di Rai 1, ma mi fecero cantare mezza canzone come ultimo in scaletta (…) Mi ricontattarono l’anno dopo, tre mesi prima della finale della seconda edizione. Ma alla vigilia mi informarono che non avrei più potuto partecipare perché c’era Cocciante. Non solo: la passata stagione si presentò in gara il mio chitarrista Marcello Domenichini e avrei dovuto accompagnarlo in quanto suo amico. ‘Il regolamento non prevede che un vincitore possa fare da accompagnatore’, mi informarono. Tutto bene, se non fosse che Maria Teresa Reale, che aveva vinto la terza edizione, andò a sostenere regolarmente una signora alle Blind. Perché lei sì e io no? Ringrazio soltanto Antonella Clerici e i coach, persone davvero bravissime. Stop”.
“Non riesco a capire il perché del due pesi e due misure – conclude – Per quale motivo mi hanno impedito di accompagnare un caro amico e, al contrario, ad altri è stato consentito? ‘The Voice Senior’ mi ha regalato solo l’affetto della gente. Come ti dicevo, la mole di lavoro tra il prima e il dopo è rimasta invariata, fortunatamente. Un mese fa ho fatto il sold out al Teatro Olimpico di Roma e questo è avvenuto grazie al mio sacrificio”.
