21 Aprile 2021, 12:32
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Prima del coming out in tv, di Gabriel Garko si erano perse un po’ le tracce. Da quando è riapparso al “Grande Fratello Vip” per liberare Rosalinda Cannavò dal peso di un passato segnato dalle menzogne, l’attore torinese è tornato prepotentemente alla ribalta. Anche se, è bene evidenziarlo, forse – riservato com’è – ne avrebbe fatto volentieri a meno. Nelle scorse settimane, Garko si è recato in Procura per essere interrogato sul cosiddetto “Ares-Gate” e sul suicidio di Teodosio Losito. Il nome dell’attore è finito anche in un altro caso di cronaca giudiziaria, nel cosiddetto affare delle petrol-mafie.
“Sono giorni che lavoro incessantemente, che mio papà non sta molto bene e che il mio nome riempie le pagine dei giornali. Ciononostante sono sereno, ma non nascondo che non è facile sopportare questa gogna mediatica”, confessa Gabriel Garko in un’intervista esclusiva rilasciata al settimanale “Chi”. L’attore è un fiume in piena.
La gogna alla quale fa riferimento riguarda sia l’Ares-Gate, lo scandalo sulla presunta setta che ruota attorno al produttore Alberto Tarallo e al suicidio di Teodosio Losito (ex di Tarallo), e un’intercettazione con Ana Bettz, al secolo Anna Bettozzi, arrestata con l’accusa di aver riciclato denaro, attraverso sue società, per conto della famiglia di camorra dei Casalesi e di frode fiscale. Gabriel non risulta indagato.
“Ho detto a chi di dovere tutta la verità”, spiega Garko che è stato ascoltato dalla Procura di Roma come persona informata dei fatti nelle indagini legate al suicidio di Losito. “Non ho altro da aggiungere e spero che presto, nel bene o nel male, si faccia luce su questa brutta vicenda – si augura – È assurdo che la vita mi riporti, in continuazione, al passato quando io ho solamente voglia di guardare avanti”.
Riguardo all’intercettazione con Ana Bettz dice: “La signora e io ci siamo conosciuti per motivi professionali qualche anno fa. Avrei dovuto girare uno spot pubblicitario che, alla fine, non è mai stato realizzato perché il progetto non mi convinceva, non c’erano i presupposti perché mi accorgessi delle sue frequentazioni e se mai me ne fossi accorto, avrei interrotto ancor prima ogni contatto”.
“Non si scherza con la vita delle persone – ammonisce l’attore – Ma oramai ci sto facendo il callo: negli anni mi hanno dato dell’attore di serie B, della ‘mig*otta’, del rifatto, del gay per convenienza. È assodato che il mio personaggio venga sempre visto in un altro modo e me ne accorgo ogni qual volta incontro qualcuno. È oramai un classico la frase: ‘Ti facevo diverso’”.
Sul fronte professionale, ci sono importanti novità all’orizzonte e Garko si prepara a tornare sul set: “Sto vagliando diverse proposte e a breve inizieranno le riprese di un film dove reciterò assieme a Nicolas Cage, Eric Roberts e John Malkovich. I cliché che un attore omosessuale smetta di lavorare non hanno più motivo di esistere”.
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21 Aprile 2021, 12:32