Dalila Di Lazzaro è stata ospite di “Verissimo” nella puntata di domenica 19 novembre e ha raccontato a Silvia Toffanin la sua vita fatta di atroci sofferenze segnata da violenze di ogni genere sin dalla più tenera età. “Mi gira la testa, perchè prendo dei cerotti con la morfina per il dolore cronico”, dice entrando in studio mentre saluta la conduttrice. L’attrice ha sempre raccontato con grande coraggio, nei suoi libri, tutto quello che ha dovuto sopportare sin dalla prima infanzia. La prima violenza arriva a sei anni e per lungo tempo non ne ha parlato con i suoi genitori: “La violenza è una cosa orrenda – esordisce –  parlo agli uomini che sono colpevoli di tutto questo, non ho potuto avere al mio fianco, mia mamma o il mio babbo per raccontarglielo, perché non erano molto presenti. Io avevo una tata con lei ho parlato e lei deve averglielo detto a mia madre”.

“Mi svegliavano la notte e mi dicevano di stare zitta”

Dalila Di Lazzaro ricorda che questi terribili episodi si sono verificati in estate quando era una bambina ed era stata affidata ad una donna che viveva in campagna mentre i suoi genitori lavoravano: “Mi misero in una casa in campagna, pensavano che li sarei stata bene. Avevo 5 anni, c’erano due ragazzi, uno di 15 e l’altro di 20, figli della donna che mi ospitava, che hanno abusato di me. Per due mesi, fino a che la mamma dei ragazzi non si è accorta, che c’era qualcosa che non andava, li ha picchiati e poi mi ha fatto dormire sempre con lei”. Poi aggiunge qualche dettaglio: “Mi svegliavano la notte e mi dicevano di stare zitta, sennò mi avrebbero fatto sbranare dal loro cane. Mia madre lo ha saputo, mio padre no. Era un ex pugile, li avrebbe ammazzati”.
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“Mi sono sposata a 15 anni, mio marito non trovava lavoro, io facevo la modella”

Un’esperienza traumatica che ha cambiato per sempre la sua vita. “Ho sofferto molto – racconta ancora – quando sono arrivata a Roma, verso i 20 anni che dovevo comunque espormi, fare i provini, i miei primi passi, la pubblicità, mi prendeva una sorta di affanno che poi erano gli attacchi di panico. Lì ho incontrato un professore, invitato al Costanzo Show perché era uno psichiatra per i bambini, e gli dissi che mi sentivo di morire, che non ce l’avrei fatta ad andare avanti così. Lui mi fece andare a Padova e da lì abbiamo iniziato un percorso, mi ha aiutato tantissimo”.

Poi è arrivato anche un matrimonio in età giovanissima e un figlio quando era ancora minorenne: “Mi sono sposata a 15 anni, mio marito non trovava lavoro, io facevo la modella, ed essendo carina attiravo questi maiali. Li vedevo un uomo che mi guardava, sui 30/40 anni. Questo era un maniaco, scappato da un manicomio criminale, era un personaggio serio, negli occhi si vedeva qualcosa di folle”.

“Il capo della polizia ha provato a violentarmi nel suo studio”

L’attrice racconta un altro episodio drammatico che ha segnato la sua vita: “Un giorno sono andata al bar e lui mi ha detto che mi voleva come modella. Mi ha portato via per quattro giorni, è stata un’avventura allucinante. Ho avuto veramente lì la paura di morire, perché aveva trovato una casa, mi ha tagliato dappertutto, mi ha picchiato”. Ma l’orrore non finisce qui. “L’ho denunciato, ma il capo della polizia ha provato a violentarmi nel suo studio – confida – Mi ha iniziato a fare delle avances e gli ho dato uno schiaffo. Io ero in condizioni pessime, piena di ematomi, con le calze strappate. Ero una bambola rotta”.

Poi l’appello a tutte le donne: “Denunciate sempre questi episodi. Non bisogna avere paura, non bisogna subire”. Silvia Toffanin infine le chiede se ci siano stati degli amori veri e l’attrice risponde: “Sì, almeno tre grandi amori ci sono stati nella mia vita. Adesso sono innamorata, sto bene con lui”.