Venerdì 6 giugno Angelo Duro ha replicato via social all’accusa di essere un evasore fiscale. “Non ho mai fatto beneficenza in vita mia. E mai la farò – ha dichiarato con la sua sprezzante ironia – Ma la beneficenza allo Stato sì. L’ho sempre fatta. Quindi, questa notizia delle 150 mila euro purtroppo è falsa. Vi pare che mi metto ad evadere per una cifra così ridicola? Per chi mi avete preso. Per un pezzente. Da anni che mi vanto del mio successo. Della mia stron*aggine. Dei miei incassi milionari al cinema. Uno come me se dovesse evadere, lo farebbe alla grande. Martedì su Netflix esce il mio film. Vi regalo una serata d’evasione”. Una risposta che non è piaciuta a Selvaggia Lucarelli. “A me non interessa se sia vero o no che ha evaso, ha il diritto di difendersi e dimostrare il contrario – ha scritto tra le sue Instagram Stories – Mi piacerebbe però capire cosa ci sia da applaudire quando dice che mai farà beneficenza e quando definisce le tasse ‘beneficenza allo Stato’. Con quella beneficenza allo Stato si sovvenziona pure il cinema, tra l’altro. E non mi sembra che non provi ad attingere dai soldi dello Stato”.
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Selvaggia Lucarelli aveva criticato il film campione di incassi di Angelo Duro
Lo scorso gennaio Selvaggia Lucarelli aveva criticato il film campione di incassi di Angelo Duro. La pellicola che vede protagonista il comico palermitano, dal titolo “Io sono la fine del mondo”, ha sbancato al botteghino incassando più di 9 milioni di euro. Secondo la penna del “Fatto Quotidiano”, la fortuna di Angelo Duro sarebbe “basata sul nulla”. “Presunto comico del politicamente scorretto, è l’evoluzione cinica del Cinepanettone – aveva scritto – Le sue battute fanno sembrare Vannacci un nazista dell’Illinois (…) Le battute del suo film sono deboli, polverose e innocue e al massimo Duro che fa una battuta al ciccione o alla femminista può risultare un faro della prevedibilità e dell’antipatia, non certo dell’egemonia culturale della destra. Che si fa spazio utilizzando mezzi molto meno grossolani che qualche battuta scema al cinema”.
Angelo Duro evasore fiscale? Nicola Porro lo difende
Tornando all’accusa di aver evaso 150mila euro, Angelo Duro ha trovato un difensore in Nicola Porro che senza mezzi termini parla di sputtanamento sostenendo che l’obiettivo era quello di dire che “Angelo Duro è uno stron*o”. “Lo hanno sputtanato prima che la Procura chiuda le indagini e senza sapere se ha veramente commesso ciò di cui lo accusano – afferma il conduttore di “Quarta Repubblica” nella sua “Zuppa di Porro” – In realtà Angelo Duro avrebbe incassato dei soldi per le sue attività attraverso una società, il che è ancora una cosa legittima non trovandoci ancora nell’Unione Sovietica (…) Il concetto alla fine è che Angelo Duro non incassa i redditi personalmente ma attraverso una società di sua proprietà (…) Questa cosa mi fa impazzire. Perché in realtà è legittimo che ogni contribuente italiano provi a pagare il meno possibile le imposte. È legittimo, se non viola la legge (…) Il signor Duro è sottoposto a un’indagine e vedremo se ha ragione”.
