Momenti di terrore per Alessandra Mussolini. L’esponente del Partito Popolare Europeo è stata aggredita da uno sconosciuto mentre camminava per strada a Strasburgo dove era approdata per la Plenaria dell’Eurocamera. A denunciare l’accaduto è stata lei stessa attraverso un video choc postato tra le sue Instagram Stories.
“Sono stata aggredita da uno che parlava italiano – ha detto visibilmente sconvolta nella clip da lei stessa girata che la ritrae mentre cammina a passo spedito per le vie di Strasburgo – Una serie di insulti pazzeschi poi aveva una specie di stampella e me l’ha data addosso, sulla schiena e sulle spalle. Adesso sto andando…cioè c’è troppa violenza…sono stravolta”.
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L’uomo l’avrebbe aggredita dopo averla riconosciuta
Stando alla ricostruzione fornita da Sky Tg24, ad aggredire Alessandra Mussolini per strada sarebbe stato “un uomo di mezza età incappucciato che si appoggiava a una stampella o a un bastone”. “Quando ha incrociato Alessandra Mussolini, che era in compagnia dei suoi assistenti parlamentari, l’uomo l’ha chiamata per cognome coprendola di insulti volgari e colpendola ripetutamente cercando di malmenarla – si legge ancora – Sono subito intervenuti i collaboratori di Mussolini che la hanno sottratta dalla presa dell’aggressore incappucciato, che si è dato alla fuga”.
L’infanzia turbolenta di Alessandra Mussolini in un libro
Lo scorso gennaio è uscito “Il gioco del buio”, un libro in cui Alessandra Mussolini racconta la sua infanzia turbolenta e i difficili rapporti familiari tra le figure più importanti della sua vita. L’eurodeputata, 61 anni, è figlia di Romano Mussolini e Maria Scicolone, sorella di Sophia Loren. “Nonna beccava i tradimenti di mio papà e li riferiva perfidamente a mia mamma – ha raccontato in un’intervista al “Corriere della Sera” – Mamma se la prendeva con papà”.
“Papà faceva quello che fanno gli uomini di solito – ha aggiunto – negava, negava, negava (…) Ricordi felici? Due o tre al massimo (…) Mamma rinunciava a tutto, papà viveva di musica e dei suoi amori clandestini. E, in fondo a tutto, due bambine, io e mia sorella Eli, a vivere tra le urla e a chiederci sempre: ‘Possibile che debba andare sempre tutto così?’”.