Aldo Grasso "bastona" Michele Guardì: "Sta sempre con chi vince"

Aldo Grasso “massacra” Michele Guardì: “Lo svilimento del servizio pubblico è colpa sua”

Daniela Vitello

Aldo Grasso “massacra” Michele Guardì: “Lo svilimento del servizio pubblico è colpa sua”

| 01/12/2023
Aldo Grasso “massacra” Michele Guardì: “Lo svilimento del servizio pubblico è colpa sua”

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Mentre la Rai avviava un audit interno su Michele Guardì a seguito dei fuorionda in cui si lascia andare a turpiloqui e insulti sessisti e omofobi, l’inviato de “Le Iene” Filippo Roma ha annunciato che martedì prossimo andrà in onda un altro servizio sul regista de “I Fatti Vostri”. “Stiamo continuando a lavorarci – ha svelato la Iena a “Tvblog” – Nel pezzo che andrà in onda martedì abbiamo raccolto i commenti di alcuni personaggi della televisione rispetto ai fuorionda proposti. Da Giancarlo Magalli ad Alberto Matano, da Tiberio Timperi ad Anna Falchi, fino a Salvo Sottile. A loro abbiamo chiesto anche dell’autore-autista. Se abbiamo sentito Adriana Volpe? No. Ma se volesse parlare… noi siamo qui, a disposizione”.

Michele Guardì (Foto da video)

Filippo Roma: “Trovo pretestuoso appellarsi al tempo”

Michele Guardì si è difeso affermando che si tratta di “cose vecchie”, risalenti a circa 14 anni fa. “E che vuol dire? Siccome è passato del tempo allora le cose che ha detto sono meno gravi? Secondo me, no, sarebbero gravi anche se le avesse dette 100 anni – ha sottolineato Filippo Roma – Trovo pretestuoso appellarsi al tempo. Non esiste la prescrizione per quanto riguarda il proprio stile nei confronti dei collaboratori con cui si lavora”.

Giancarlo Magalli, Giovanna Flora, Michele Guardì e Tiberio Timperi (Foto Instagram)

Aldo Grasso: “La voce del comitato è la più squallida invenzione di questi anni”

Chi non fa sconti a Michele Guardì è Aldo Grasso. Già in passato, il critico televisivo non era stato troppo tenero nei confronti del regista siciliano. “Penso, non da ora, che Guardì sia l’uomo che più di ogni altro ha contribuito allo svilimento del ruolo del servizio pubblico – sentenzia nella sua consueta rubrica sul “Corriere della Sera” – Negli anni ’90 scrivevo: ‘Guardì applica, con invidiabile cinismo e consolante ipocrisia, una formula destinata a vincere in ogni campo: dare il peggio. Con lui hanno dato il peggio Alberto Castagna, Fabrizio Frizzi, Giancarlo Magalli… Il peggio non viene presentato come tale (sarebbe un eroismo encomiabile) ma è mascherato con pusillanimità dietro le poetiche della provincia, dello spettacolo comprensibile a tutti, della festa di paese. È mascherato dietro la più squallida invenzione di questi anni: la voce del Comitato’”.
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Salvo Sottile e Michele Guardì (Foto Instagram)

“Michele Guardì sta sempre con chi vince e cade sempre in piedi”

“Non mi sono scoraggiato – continua Aldo Grasso – e, anni dopo, ho insistito: ‘Guardì è un dominus della Rai, padrone di una larga fetta della tv italiana, ma fa una brutta, bruttissima tv. Sta sempre con chi vince. Non si spiegherebbe altrimenti la sua trasversalità, e il suo essere eternamente presente, nonostante lo spoils system in uso in Viale Mazzini. Lui cade sempre in piedi. E un motivo c’è: la sua astuzia predominante è di tipo linguistico e consiste nell’aver abbassato con cinismo il livello di espressività del servizio pubblico. L’ha involgarito, l’ha ridotto a fiera strapaesana, l’ha annebbiato. Così fa ascolti’”. “Le molte ore che Guardì firma come autore gli consentono poi di ricevere, beato lui, ingenti guadagni dalla Siae – conclude – Quello che veramente importa è che prima di lui la Rai era ancora trainante, propositiva: Guardì ha occupato spazi e li ha trasformati in una corte dei miracoli e dei miracolati. Di questo dovrebbero occuparsi i vertici Rai: che i programmi di Guardì vadano ancora in onda”.

Pubblicato il 01/12/2023 16:09

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