Flavio Briatore è stato ospite insieme a Renzo Rosso, patron del brand Diesel, del podcast 2046 di Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli. L’imprenditore piemontese, 74 anni compiuti lo scorso aprile, ha risposto così alla domanda “cosa ci aspetta nei prossimi 50 anni”: “Mi auguro che la tecnologia aiuti anche a livello di virus, di malattie, di ospedali. Dobbiamo sperare che i nostri ragazzi facciano una vita sana. C’è da dire che i nostri figli sono molto più coscienziosi di quello che eravamo noi per quanto riguarda l’ambiente. Però 30-40 anni fa il problema non c’era, è nato negli ultimi 15 anni”. L’ex manager di Formula 1 ha detto la sua sulla musica che ascoltano oggi i giovani . In quanto a dj, “io sono rimasto a Bob Sinclar, a David Guetta”. “Poi ci sono questi rapper, trapper, mai visti, mai conosciuti – ha sentenziato – Esplodono per una canzone e poi spariscono. Finché parlano di Lamborghini e di essere super fighi con due Lamborghini e due fighe va benissimo, non mi va bene quando parlano di droga, di violenza, armi, mitra. Lì per i genitori non è semplice”.
“Mai avuto amici nelle società, nei ristoranti non voglio che ci siano marito e moglie”
Flavio Briatore ha fatto una rivelazione a proposito delle sue aziende: “Non ho mai avuto amici nelle società. L’amicizia la vedi fuori dal tuo lavoro. Quando comincia a crescere, trovi degli amici che prima non erano amici che diventano amici. Come faccio la politica che nei ristoranti non voglio che ci siano marito e moglie, fidanzati perché il lavoro è lavoro. Se la tua fidanzata lavora con te a me non va bene, lavorerà in un altro ristorante e quando hai finito vi vedete. Io non ho mai messo gente che aveva un rapporto di amicizia con me, a partire dalla Formula 1, a partire dal food and beverage. Non ho mai scelto un amico mio che mi desse una mano o che fosse coinvolto nella società”.
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Flavio Briatore: “Giusto aumentare gli stipendi, dovrebbero abbassare le tasse”
L’imprenditore si è poi espresso a proposito del futuro dell’Italia con particolare riferimento ai giovani che lavorano nel settore della ristorazione: “Una volta lo chef era uno con la canottiera, sudato, che si puliva con l’asciugamano, urlava, bestemmiava, faceva un casino in cucina. Adesso no. Ma anche i nostri ragazzi perché amano il lavoro che fanno. La base è sempre quella: se ami il lavoro che fai o se lo fai solo perché devi lavorare. Noi su 1500 dipendenti, ne abbiamo 1350 italiani. L’italiano adora fare questo tipo di mestiere”. “Dobbiamo alzare gli stipendi – ha consigliato Flavio Briatore – Mi chiedo come faccia a vivere una famiglia di quattro persone in cui il marito guadagna 1.500-2.000 euro e la moglie 1.500, parliamo di 3.500-4.000 euro al mese. Tanto rispetto per questa gente perché è la cosa più difficile che puoi fare. Aumentare i salari è giusto ma non puoi pagare le tasse che ti appioppano. Dovrebbero diminuire le tasse, aumentare gli stipendi e i soldi spenderli bene. E tagliare gli sprechi, i veri evasori fiscali sono i politici perché li buttano via”.
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“Se fai l’imprenditore e vai in politica, sei finito. È la storia di Trump e di Berlusconi”
“Biden o Trump?”, ha chiesto Marco Mazzoli. “Due disastri (ride)! – ha replicato l’imprenditore – Vai alle elezioni con un rinco**ionito e con un matto. Trump lo conosco molto bene, lo sento. Tra i due scelgo sicuramente Donald”. Flavio Briatore ha sottolineato come il fare politica non sia semplice per un imprenditore: “La politica è fatta di gente non pratica, è fatta di teorie. Tutta gente che nasce portando le borse di qualcuno, per cui non c’è mai stato il politico-imprenditore e quando ne arriva uno come Berlusconi lo ammazzano. Se tu fai l’imprenditore e vai in politica, sei finito. È la storia di Trump, quella di Berlusconi. Perché qui in Italia c’è questo rancore, questa gelosia per chi ce l’ha fatta”.
