Alba Parietti: "A marzo ho avuto il coronavirus, lo sospettavo ma la certezza l'ho avuta ora" - Perizona Magazine

Alba Parietti: “A marzo ho avuto il coronavirus, lo sospettavo ma la certezza l’ho avuta ora”

Daniela Vitello

Alba Parietti: “A marzo ho avuto il coronavirus, lo sospettavo ma la certezza l’ho avuta ora”

| 06/05/2020

In collegamento con “Cartabianca”, Alba Parietti svela di avere scoperto di aver contratto il coronavirus lo scorso marzo. Dopo aver […]

In collegamento con “Cartabianca”, Alba Parietti svela di avere scoperto di aver contratto il coronavirus lo scorso marzo. Dopo aver avuto alcuni sintomi tipici del Covid-19, la conduttrice si è messa in quarantena per 14 giorni. Solo ieri ha avuto la certezza di essersi ammalata dopo aver ricevuto i risultati del test sierologico.

“Come tanti lombardi, sospettavo di avere contratto il virus anche se non avevo nessuna possibilità di saperlo con certezza né di dimostrarlo – racconta a Bianca Berlinguer – Quando è scoppiata la pandemia, io sono stata una delle prime ad intuire e ad esagerare in quanto ad allarmismi. Ho usato la mascherina sin da metà febbraio, ho chiesto a tutti di utilizzarla anche se non ce n’erano in circolazione. Credo di aver fatto una battaglia personale che mi ha creato anche molti nemici perché ho creato degli allarmismo ma io mi rendevo conto che la situazione era grave. Nel momento in cui, io tra le prime, esattamente il 9 marzo ho avuto dei sintomi che erano semplicemente una febbre, non riuscivo neanche a ragionare su come fosse possibile da parte mia aver contratto il virus”.

“Ho iniziato con un mal di gola, un po’ di raffreddore e sensazione di spossatezza – spiega – Pensavo fosse un colpo di freddo. Quando la febbre è salita a 37,8 ho chiamato il medico e con una semplice tachipirina la febbre è sparita. All’epoca c’era il collasso totale degli ospedali in Lombardia, per cui a una che aveva avuto due linee di febbre non davano retta nemmeno al telefono. Non veniva nessun medico a visitarti, non potevi andare al pronto soccorso. A quel punto, nel dubbio, mi sono chiusa in camera, mi sono sigillata, isolandomi dal resto della mia famiglia per 14 giorni. Ieri ho avuto la risposta definitiva ma avevo già fatto un test sierologico che sono quelli che si trovavano o arrivavano addirittura dalla Cina. Quello che si buca il dito e che dicevano fosse impreciso. Lo avevo fatto in un centro biomedico di Pavia. Ero positiva all’igg, avevo sviluppato gli anticorpi. Mi avevano detto che non era valido ma questo risulta anche al San Matteo di Pavia che ieri ha effettuato l’esame che adesso viene testato su parecchi lombardi che sospettano di aver contratto il virus e non hanno mai potuto avere la certezza. Mi è stato fatto anche il tampone e sono negativa. Sono guarita ma, in effetti, avevo contratto il virus. Ora sono immune. Attraverso il test sierologico si è scoperto che ho degli anticorpi neutralizzanti che sono quelli che loro stanno cercando. Ho fatto i test per donare il plasma, con il mio sangue forse potrò salvare malati di Covid-19”.

A fine trasmissione, la Parietti ha fatto alcune precisazioni sui social. “A Cartabianca ho raccontato la mia vicenda personale, ma condivisa con molti con storie simili alla mia. Mi sono infettata i primi di marzo, nonostante mi proteggessi in tutti i modi e rispettassi distanze, mettessi mascherine ecc. ma in quei giorni ero ancora una delle pochissime a farlo e sono stata così contagiata. Secondo non ho avuto nessun trattamento di favore. Ho intuito di avere la possibilità di essere stata infettata, perché avevo poche febbre, perdita di olfatto , gusto , tosse ecc , non ho fatto assolutamente tamponi, ne avuto visite o cure di nessun tipo. Ho preso una Tachipirina, ho pianto, ho avuto paura. Mi sono messa per mia scelta in isolamento volontario in camera mia per 14 giorni. Senza uscire mai di casa . Utilizzando mascherine e guanti ogni volta che incontravo chi viveva con me e mantenevo distanze. Areavamo la casa in continuazione .Ma non avevo nessuna certezza, di aver contratto il virus. La mia collaboratrice domestica infatti non si è infettata perché ho mantenuto distanze, mascherine, guanti, isolamento. Ed è risultata negativa al test sierologico da me pagato.

Infatti, ho scoperto di essere stata sicuramente infettata dopo un mese e mezzo da un test sierologico fatto a pagamento in una clinica a cui tutti potevano accedere pagando circa 50 euro. Bastava cercare e pagare. Mi hanno detto che il test non era preciso, ho aspettato che il San Matteo iniziasse a fare i prelievi e ho chiesto di sottopormi, in quanto sapevo già di essere immune e guarita per ulteriore certezza , mi è stato fatto il test necessario per poter donare il plasma per poter salvare vite umane. Ho gli anticorpi igg neutralizzanti altissimi ( 150), quindi dopo posso farlo, naturalmente dopo essere stata sottoposta a tampone (risultato negativo). Mi sembra una cosa bellissima. Potrò forse con il mio sangue salvare dei malati di Codiv-19, come sta accadendo a Pavia al San Matteo dove ho fatto analisi e dove donerò il sangue e a Mantova che segue lo stesso protocollo. L’unico vero grande privilegio che ho avuto è la possibilità di salvare (forse) con il mio sangue qualcuno”.

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