"Voleva fare l'amore tutte le mattine alle 6.38", la storia di Elisabetta e Lamberto accende "Forum" - Perizona Magazine

“Voleva fare l’amore tutte le mattine alle 6.38”, la storia di Elisabetta e Lamberto accende “Forum”

Daniela Vitello

“Voleva fare l’amore tutte le mattine alle 6.38”, la storia di Elisabetta e Lamberto accende “Forum”

| 19/10/2019

Elisabetta e Lamberto sembrano usciti da un film di Carlo Verdone. Lei, ordinatissima e precisissima, è l’esatto opposto del “coattissimo” […]

Elisabetta e Lamberto sembrano usciti da un film di Carlo Verdone. Lei, ordinatissima e precisissima, è l’esatto opposto del “coattissimo” ex consorte che sostiene di aver sopportato la sua “follia” per un anno. Tanto è durato il loro matrimonio naufragato per incompatibilità caratteriali. Elisabetta porta Lamberto al cospetto del giudice Bartolo Antoniolli nel tribunale televisivo di “Forum” per chiedere la revoca dell’assegno di mantenimento che attualmente versa in suo favore come stabilito in sede di separazione.

“Sono qua perché un anno e mezzo fa, in uno sconvolgimento astrale, ho avuto la sfortuna di incontrare il qui presente Lamberto”, esordisce Elisabetta. “Ma vieni qua, baciami. Facciamo pace, toccami il petto. Io non vorrei fare questo teatrino. Facciamo pace a casa”, sbotta lui lasciando il suo banco per andarle incontro. “Sig. Lamberto, lei è simpaticissimo ma torni al suo posto”, lo bacchetta il giudice.

“Ecco, si è presentato da solo: ignorante, grezzo, un poveraccio. Figlio di macellai e già si spiega tutto”, lo punzecchia l’ex moglie. “Però ti piacevo in macelleria. Che c’hai contro i macellai? E’ un lavoro onesto, pulito. Finiscila!”, ribatte Lamberto.

“Mi sono ritrovata intrappolata in un matrimonio d’inferno – spiega la donna – Pur di liberarmene ho concesso al ‘de cuius’ un mantenimento di 800 euro mensili, più la possibilità di continuare a risiedere nella casa ex coniugale dove abbiamo convissuto. La casa appartiene a mia madre”.

“E sei te quella coi soldi, io sto in bianco – precisa lui – Signor giudice, questa è psicolabile, matta, esaurita. Rispetta gli orari per tutto, vuole fare l’amore alle 6.38 tutte le mattine. A me mi prende un infarto se mi sveglia alle 6.15 di mattina e mi prende pure dopo”.

“In questo anno di matrimonio, avrebbe potuto elevarsi, erudirsi. Macché! Non c’è stato niente da fare – racconta Elisabetta – Volevo renderlo un po’ più civile, un po’ meno bestia. E’ uno zotico. Se alle 6.43 del mattino, non lo dico io ma le statistiche, c’è il picco della frequenza degli infarti al miocardio, devi essere sveglio a quell’ora perché se dormi non hai nessuna possibilità di salvezza. Lo facevo per lui”.

“Ti ho detto un sacco di volte ‘Vuoi fare una cosa per il mio bene? Non fare cose per il mio bene’”, dice Lamberto. “Chiedo la revoca dell’assegno perché dopo un anno non si è ancora trovato un lavoro, io ho incontrato un altro uomo e i soldi adesso mi servono – spiega la donna – Visto che il Governo Conte ha istituto questa beneficenza per i poveracci, gli suggerisco di chiedere il reddito di cittadinanza”.

Lamberto lascia nuovamente il banco e si avvicina alla sua ex per baciarla. “Signor giudice intervenga perché altrimenti mi viene una crisi isterica”, urla Elisabetta. “Zitta! Ma che ti sei mangiata una trombetta? Ma io mica lo sapevo che dentro di lei c’era un esorcista. Io ho perso il lavoro per stare appresso a lei”, svela Lamberto.

“Io lavoro dalle 9 alle 19 e nel frattempo non faceva niente in casa. Io sono una senior sales manager in una international company che si occupa di software for business”, dichiara Elisabetta. “Per le persone che non hanno capito, vende computer al centro commerciale – puntualizza l’ex marito – Sei tu che ti sei innamorata di me. Sei venuta in macelleria, prima hai guardato la carne e poi ti sei presa il pezzo migliore”.

“Non eravamo liberi di fare sesso alle 18.25, che è il migliore momento per la procreazione, perché ci stava sempre mia suocera in casa”, aggiunge Elisabetta. Lamberto non è d’accordo con la revoca dell’assegno. “Per me è un rimborso per tutta la rottura di scatole – sentenzia – Se la immagina una vita così per un anno? Io non mi volevo neanche sposare. C’ho provato a ribellarmi ma lei era un martello pneumatico”. Alla fine, la richiesta di Elisabetta viene respinta.

 

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