Ginevra aveva soltanto 7 anni quando il padre, Francesco Nuti, rimase vittima di un incidente domestico che lo costrinse su […]
Ginevra aveva soltanto 7 anni quando il padre, Francesco Nuti, rimase vittima di un incidente domestico che lo costrinse su una sedia a rotelle. Non appena è diventata maggiorenne, la figlia dell’attore e di Annamaria Malipiero ha scelto di fare da tutrice al genitore.
“Me ne occupo io adesso – spiega nella sua prima intervista televisiva a “Vieni da me” – Ho preso questo incarico a 18 anni. Mi chiedono spesso perché l’ho fatto. Sono sua figlia e credo sia importante, sia per me che per papà, che sia io a svolgere questo incarico. Ovviamente anche con l’aiuto di mia madre. Per me è importante prendermi cura di mio papà”.
La giovane aggiorna i telespettatori sulle condizioni del padre. “E’ stazionario, è sereno – svela – ovviamente bisogna approcciarsi a lui in maniera più delicata e sottile. Ho imparato a farlo con piccoli gesti, sorrisi, sguardi. Comunichiamo attraverso gli occhi. E’ qui a Roma anche perché, in questo modo, è più facile prendermi cura di lui. Prima era a Prato. Ora posso vederlo più spesso. Sono contenta”.
“Da piccola mi portava al luna park, qui a Roma – racconta – Questo è il ricordo più bello che ho. A casa stavamo spesso insieme, avevamo anche due cani. Era molto premuroso, stravedeva per me. Ero la sua principessa. La cosa che mi manca di più è averlo nella mia quotidianità. Una cosa che mi sarebbe piaciuta fare è cantare insieme a lui, suonare. Il canto è una mia passione da quando sono piccola. Mi manca averlo come guida nella mia vita. Mi faceva ridere, era molto solare. Mi piace che mio padre abbia l’affetto dei suoi vecchi amici e dei fan. Gli scrivono in tantissimi sui social. Gli leggo i messaggi e sorride. Io e papà abbiamo un carattere simile, siamo molto riservati e a volte anche ombrosi. Era divertente ma aveva anche dei momenti più riservati”.
Ginevra sta studiando canto e non ama vedere le pellicole del genitore. “Faccio un po’ fatica a vedere i film di papà – dice – Da piccola quando provavo a vederli veniva la malinconia. Neanche mia mamma ho visto tanto in televisione. Io li vivo come mamma e papà. Il loro lavoro è stupendo ma li preferisco come genitori”.
La giovane aveva 7 anni quando il padre entrò in coma dopo una brutta caduta. “In questa brutta storia mamma ha avuto un ruolo fondamentale – confida – Mi ha accompagnato con delicatezza, mi ha fatto capire quello che stava succedendo in modo non brusco. Ho visto un papà cambiato, però sempre papà. Le mancanze rimarranno sempre ma bisogna affrontarle anche perché il passato non si può cambiare. La mia famiglia mi è sempre stata accanto, mia mamma, i miei fratelli”.
