RaiUno riporta la cultura in prima serata. Dopo “Il nome della rosa” è la volta di Andrea Camilleri. E stavolta […]
RaiUno riporta la cultura in prima serata. Dopo “Il nome della rosa” è la volta di Andrea Camilleri. E stavolta il commissario Montalbano non c’entra. Lo scrittore siciliano si è calato per la prima volta nei panni di un suo personaggio. Lo ha fatto la scorsa estate, al Teatro Greco di Siracusa, davanti a circa cinquemila spettatori. Ad applaudirlo, durante la standing ovation finale, c’era anche Luca Zingaretti che da sempre presta il volto all’amatissimo e popolarissimo Montalbano.
Le telecamere della Rai hanno ripreso lo spettacolo diretto da Robertò Andò e lo hanno trasmesso ieri sera sulla prima rete. Gli ascolti non hanno premiato la perla regalata da Camilleri al suo pubblico. Ma poco importa. L’emozione di vederlo in scena per oltre un’ora, senza alcuna interruzione pubblicitaria, ha riempito i cuori e le menti di chi, anche attraverso il teatro e la cultura, di emozioni si nutre per farle proprie.
“Conversazione su Tiresia” narra la storia dell’indovino cieco Tiresia, le cui vicende attraverso i secoli si intrecciano con quelle dello stesso scrittore. “Chiamatemi Tiresia…Zeus mi diede da vivere sette esistenze e questa è una delle sette. Però non posso dirvi quale – esordisce Camilleri – Di sicuro negli anni passati, qualcuno di voi avrà visto il mio personaggio su questo stesso palcoscenico ma si trattava di un attore che impersonava me. Mentre io, Tiresia, stasera sono qui di persona, personalmente. Per dirvi tutte le traversie che il mio personaggio ha passato nei secoli scorsi e per fare il punto sul momento esatto nel quale da persona divento personaggio”.
“Da quando non ci vedo più, vedo le cose assai più chiaramente”, dice a un certo punto il maestro chiarendo l’obiettivo del suo monologo. Il motivo del suo approdo al Teatro Greco di Siracusa lo svela nel finale.
“Vi sarete chiesti perché io sia venuti qui, davanti a voi, a parlarvi di Tiresia – dichiara – A settembre compirò 93 anni e sono tanti, tantissimi. Ho scritto più di 100 romanzi. Un mio personaggio, Montalbano, percorre felicemente il mondo. Poteva bastarmi, no? Non m’è bastato perché a 90 anni, diventato cieco, mi è venuta una curiosità immensa di intuire cosa sia l’eternità. Quell’eternità che ormai sento così vicina a me. Allora ho pensato che venendo qui, in questo teatro, fra queste pietre veramente eterne sarei riuscito ad averne almeno un’intuizione….E’ avvenuto un miracolo. Un regista mi ha chiesto di fare la parte di Tiresia e finalmente, dopo secoli, persona e personaggio si sono ricongiunti. Mi piacerebbe che ci rincontrassimo qui, in una sera come questa, tra 100 anni. Me lo auguro, ve lo auguro”.
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“Non amo #Camilleri, ma ho cominciato ad ascoltare mentre mettevo a posto in cucina e sono rimasta aggrappata. I miti, i racconti hanno sempre il loro fascino eterno. Gran bel pezzo di teatro minimalista! Auguri ai suoi “verdi” anni!”, “Una grande emozione in un momento storico basato sul l’ignoranza e la superficialità. Direi che #Camilleri ci fa fatto riflettere sul vero senso dell’esistenza umana. Un gigante”, “Ieri sera ho seguito #ConversazioneSuTiresia Un uomo di 93 anni, cieco, claudicante, in un teatro unico, magico, ha maestosamente squarciato il tempo con una narrazione lucida, ironica, tagliente e passionale, dalle mura di Tebe a Pasolini e Levi. Irripetibile. Grazie #Camilleri”, “Grazie maestro #Camilleri per la tua memoria e la tua cultura”, “Fra 100 anni ci saremo , mai appuntamento fu più gradito. Emozione infinita”, “Questa e altre ultime interessantissime trasmissioni #Rai mi han ricordato la Rai fino ai primi anni’80: tanta #cultura e la voglia di coltivare le menti”, “La #cultura e la bravura sono alla base di tutto. Cerchiamo di ritornare da dove siamo partiti”, “Andrea Camilleri, anni novantatré, ipnotizza. Lucido ed ironico. E il teatro e il bambino lì seduto, a terra con le gambe incrociate, che ascolta a bocca aperta, aumentano la suggestione”, “Mi spiace per i bassi ascolti di #ConversazioneSuTiresia speravo di più perché Camilleri a 92 anni ha parlato per due ore senza copione facendo davvero servizio pubblico. Un plauso comunque per il coraggio di @RaiUno”, “Un lampo nel buio”, “Trasmettere un monologo senza interruzioni pubblicitarie era una sfida coraggiosa per la Rai e, forse, quando si tratta di eventi di questo calibro,l’ascolto non dovrebbe poi essere così importante. Quello trasmesso ieri era puro Servizio Pubblico. E basta”, “#ConversazionesuTiresia finalmente ci ha riconciliato con il benefico e magico alito della grande cultura. La #Rai servizio pubblico,dopo anni di “amichevole concorrenza” riprende la posizione di azienda culturale”, “Sono anni che mi ripetono che, oggi, il nostro compito da classicisti è quello di avvicinare quanta più gente possibile a quel mondo, smettendola di comportarci come un’elite. Ecco, credo che il modo sia proprio questo #Camilleri #conversazionesuTiresia”, “Le capacità affabulatorie di #Camileri ci trascinano in una dimensione del tempo che non sembra faccia parte di questo mondo. Seduti in cerchio a meditare su un racconto che ci riguarda da vicino, basta solo che ce ne accorgiamo per farne parte”, “Ieri sera ho seguito #ConversazioneSuTiresia Un uomo di 93 anni, cieco, claudicante, in un teatro unico, magico, ha maestosamente squarciato il tempo con una narrazione lucida, ironica, tagliente e passionale, dalle mura di Tebe a Pasolini e Levi. Irripetibile. Grazie #Camilleri”, “Meraviglioso, straordinario, patrimonio culturale italiano”.
