Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me” nello spazio ribattezzato “La cassettiera”, Roberta Bruzzone ripercorre la sua infanzia. “Da […]
Ospite di Caterina Balivo a “Vieni da me” nello spazio ribattezzato “La cassettiera”, Roberta Bruzzone ripercorre la sua infanzia. “Da bambina ero una piccola peste – ammette – Ero una ragazzina molto vivace, molto curiosa e molto determinata”.
La criminologa più famosa della tv guarda una foto che la ritrae da piccola con una bambola e commenta: “Che bel momento…la mia prima autopsia. Guarda che sguardo vispo. Quelle manine lì ne hanno combinato di tutti i colori. Io sperimentavo molto le tecniche di smembramento, di decapitazione con le bambole. Dopo un po’ hanno smesso di regalarmele, ci sarà stato un motivo. Le distruggevo tutte”.
La Bruzzone parla poi del rapporto con i suoi due fratelli gemelli. “Non ho preso benissimo la loro nascita, almeno nella prima fase – svela – Ho tentato di annegarli nella vasca da bagno di casa e mia nonna mi ha sorpreso in tempo. Non ero ancora imputabile, avevo solo 3 anni e mezzo. Facevo loro i dispetti, li picchiavo. Io la classica bambina femminuccia tranquilla? Non su questo pianeta”.
L’ultimo aneddoto legato alla sua infanzia? “Sono stata cacciata dalle suore quando ero alla scuola materna. Le suore raccomandarono a mia madre di non portarmi più in quella scuola”.
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