Il dramma di Tonon: "Ho pensato al suicidio ma poi ho capito che la depressione non è invincibile" - Perizona Magazine

Il dramma di Tonon: “Ho pensato al suicidio ma poi ho capito che la depressione non è invincibile”

Daniela Vitello

Il dramma di Tonon: “Ho pensato al suicidio ma poi ho capito che la depressione non è invincibile”

| 24/11/2018

Ospite di Lorella Boccia nella seconda puntata di “Rivelo” in onda su Real Time, Raffaello Tonon si confessa a cuore […]

Ospite di Lorella Boccia nella seconda puntata di “Rivelo” in onda su Real Time, Raffaello Tonon si confessa a cuore aperto. L’ex concorrente della seconda edizione del “Grande Fratello Vip” svela perché ha disertato le nozze di un suo celebre coinquilino: “Ho rifiutato l’invito al matrimonio di Bossari perché dovevo lavorare. Perché ho preferito andare a lavorare? Abbiamo terminato il reality il 4 dicembre. Da lì in poi né io né lui ci siamo più fatti una telefonata. Il mio amico Luca Onestini è andato perché ha avuto più rapporti. Ripeto, mancavo perché non ritenevo importante – né per loro né per me – esserci”.

Tonon spiega il rapporto di amicizia che lo lega all’ex tronista Luca Onestini conosciuto nella casa di Cinecittà: “La vita mi ha risarcito a un certo punto ma per molto tempo mi sono sforzato di sorridere alla vita più di quanto la vita sorridesse a me. Quando ho detto questa cosa nella casa del Grande Fratello ancora non sapevo cosa questa esperienza mi stesse portando. In quel momento l’unica cosa che stavo cominciando a capire era che lì avevo trovato una persona (Luca Onestini, ndr.) di cui mi potevo fidare e che con questa persona stavo incassando le cambiali del risarcimento della vita. Luca è famiglia, è più giovane di 13 anni, potrebbe essere un figlio, un nipote, un fratello. Dopo la serata finale del Grande Fratello, in hotel sono andato dal concierge e mi sono fatto passare la camera di Luca. Gli ho fatto una piazzata assurda perché non avevo il suo numero di cellulare e non sapevo come contattarlo. Avevo già una sindrome d’abbandono e lui nel giro di 4 minuti è sceso. Luca è il bastone del mio quotidiano. La nostra è una grossa e profonda amicizia. Io ho preso troppo freddo. A un certo punto io non capivo più la vita e la vita non capiva più me. Non c’era più una grossa comunicazione tra me e il mondo”.

L’opinionista rievoca il rapporto tormentato con la famiglia: “Io a mia madre do il beneficio dell’ottima volontà. E’ stata padre e madre insieme, ha fatto quello che ha potuto. Tante cose che ho oggi nel mio bagaglio culturale le devo a lei. Mio padre è una persona agghiacciante, non ha le minime cifre della mia sensibilità. Maurizio Costanzo mi ha detto ‘io ti consiglio di perdonare tuo padre perché un domani potresti avere delle difficoltà’. Queste parole le ho tenute calde proprio perché venivano da Maurizio ma io non ho gli strumenti per perdonarlo. Per lui provo risentimento. Siamo due perfetti estranei. Se non avessi avuto una madre sana e fossi rimasto solo con lui, chissà dove sarei adesso. Se è per questo che non voglio una famiglia? Io basto a me stesso, ho imparato con dei sacrifici enormi ad amarmi”.

E’ il momento della rivelazione. “E’ molto forte. Sono fiero di comunicarla – dice – Tutto parte dalla famosa depressione, dai due grossi episodi. La depressione è una cosa seria. L’ho avuto nel passaggio dalla scuola elementare alla scuola media. Arrivavo all’imbrunire, ero angosciato. Vedevo tutto come un grande problema. Poi c’è stata la seconda ondata di depressione dopo i 30 anni. Quella è stata devastante. A un certo punto ho sentito il vuoto che mi attraeva. Era il vuoto della finestra. Mi sono detto ‘se la mia vita deve essere tutta così, non vale la pena di vivere’. Quindi ho pensato di togliermi la vita. Per diverso tempo quel pensiero è stato ricorrente. Ancor prima di trovare la cura chimica giusta, ho capito che non potevo morire vittima di me stesso perché se avessi ceduto a quella stupida illusione che la mia vita sarebbe stata tutta così, sarei morto vittima di me stesso. Dopo questo, la vita mi ha insegnato ad amarmi e a pensare che quando arriverà quel momento, morirò vittima della sorte e di ciò che è scritto nel libro della mia vita. E’ una battaglia che si vince. Non ho paura che possa ricapitarmi perché ho toccato il mio fondo depressivo, ho trovato le cure giuste “.

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