Tra i momenti più toccanti della finale di “Ballando con le stelle”, vinta da Cesare Bocci e Alessandra Tripoli, c’è […]
Tra i momenti più toccanti della finale di “Ballando con le stelle”, vinta da Cesare Bocci e Alessandra Tripoli, c’è la prova che l’attore che presta il volto a Mimì Augello ne “Il Commissario Montalbano” ha disputato con una ballerina speciale: la compagna Daniela Spada che ha superato un grave ictus post parto che l’ha colpita 18 anni fa dopo la nascita della figlia Mia.
La Spada si è esercitata per danzare un valzer con il compagno e si è presentata in studio a sorpresa.
“Cesare è un uomo fantastico e fondamentale perchè, essendo io diventata disabile 18 anni fa, a 36 anni, per un’embolia post parto, abbiamo vissuto insieme la mia malattia – ha spiegato nella clip mandata in onda prima della performance – Non ci siamo chiusi nel nostro dolore. Anzi, abbiamo fatto di tutto per uscirne fuori. Ballare con lui per me vuol dire tantissimo. Prima dell’ictus, io adoravo ballare. Un neurologo disse a Cesare ‘si rassegni, sua moglie non camminerà mai più’. E invece sto qui. Non solo cammino, ma cerco di ballare un valzer”.
“Lei è una vera combattente e sono felice”, ha commentato Cesare Bocci visibilmente commosso dopo l’esibizione mentre il “duro” Guillermo Mariotto si scioglieva in lacrime. Il valzer dei due coniugi è stato premiato con una standing ovation.
In un’intervista rilasciata a “Vanity Fair” due anni fa, Cesare e Daniela raccontarono il dramma che si trovarono a vivere in un momento di estrema gioia, ovvero quello in cui avevano coronato il sogno di diventare genitori.
“Dany rimase in coma per venti giorni, poi due mesi in neurologia, infine in una clinica di riabilitazione: all’inizio non riusciva neanche ad alzarsi – svelò Bocci – Ma, a dispetto di ciò che dicevano i medici, io ero sicuro che si sarebbe ripresa: so che è una combattente”.
“Quando mi è successo questo, volevo morire – gli fece eco la compagna – Ma per fortuna Dio non mi ha ascoltata e sto ancora qua…Sono ‘diversa’, sì. Ma per fortuna sono, ancora qui”.
“Il rapporto con Mia all’inizio è stato difficile – aggiunse — Io non c’ero e non sapevo neanche di essere mamma. Quando Cesare mi ha portato la prima foto della bambina, in ospedale, io l’ho guardata e ho detto: ‘Bella, ma chi è?’…Nelle mie condizioni non potevo prendere mia figlia in braccio, cambiarla, consolarla, darle il latte”.
