"Pazza bipolare e dispotica", Eleonora Abbagnato minacciata con lettere anonime - Perizona Magazine

“Pazza bipolare e dispotica”, Eleonora Abbagnato minacciata con lettere anonime

Daniela Vitello

“Pazza bipolare e dispotica”, Eleonora Abbagnato minacciata con lettere anonime

| 29/01/2018

Nei mesi scorsi Eleonora Abbagnato ha vissuto un vero e proprio incubo. Come racconta “Il Messaggero”, l’étoile dell’Opera di Parigi […]

Nei mesi scorsi Eleonora Abbagnato ha vissuto un vero e proprio incubo. Come racconta “Il Messaggero”, l’étoile dell’Opera di Parigi – che dal 2015 dirige anche il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma – è stata oggetto di calunnie e intimidazioni attraverso lettere anonime inviate ai più importanti quotidiani e addirittura alla procura. Nelle missive, spedite dalla madre di una giovane ballerina esclusa dal corpo di ballo, l’étoile palermitana veniva accusata insieme all’impresario teatrale Daniele Cipriani di aver favorito alcuni allievi e di operare per distruggere lo stesso corpo di ballo.

Ciò che succede al corpo di ballo del Teatro dell’Opera è al di là dell’immaginabile. Innanzitutto è stata affidata la direzione a Eleonora Abbagnato, pazza bipolare e dispotica”, scriveva la donna nella prima lettera scritta a mano e datata 2016. L’étoile veniva inoltre accusata di avere “affidato ruoli a una cerchia ristretta di ballerini” e di “tenere gli altri seduti dietro le quinte ad assistere, spingendoli ad andarsene”.

La seconda lettera, dai toni più preoccupanti, ha spinto Eleonora Abbagnato a sporgere denuncia. Nella missiva, la donna – finita poi sotto processo per calunnia e diffamazione – definiva la ballerina palermitana “un’incapace”, una “finta bionda” e una “triste ambulanza diretta inesorabilmente verso un centro di igiene mentale”.

“Se scoppia un casino, noi l’avevamo già detto tempo fa, ma evidentemente non ci avevate presi sul serio – minacciava l’imputata – E quando le bombe scoppiano, anche se in senso figurato, non ci sono più mediazioni, ma solo distruzione, morti e feriti”.

L’étoile si è costituita parte civile al processo e commenta così la vicenda: “Ho avuto paura, quelle lettere erano inquietanti. Ero molto preoccupata anche per i miei bambini. Forse un tempo funzionava minacciare per ottenere ruoli di rilievo, ma con me le cose sono cambiate. Da quelle lettere emergeva una grande cattiveria. Quello che mi rattrista di più è che nessuno ci abbia chiesto scusa. La figlia, oltretutto lavora ancora nel corpo di ballo”.

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