Massacrò i genitori, Pietro Maso intervistato da Costanzo: "Penso a loro ogni giorno" - Perizona Magazine

Massacrò i genitori, Pietro Maso intervistato da Costanzo: “Penso a loro ogni giorno”

Daniela Vitello

Massacrò i genitori, Pietro Maso intervistato da Costanzo: “Penso a loro ogni giorno”

| 06/10/2017

Ieri sera, in seconda serata su Canale 5, è andata in onda “L’Intervista” di Maurizio Costanzo a Pietro Maso, condannato […]

Ieri sera, in seconda serata su Canale 5, è andata in onda “L’Intervista” di Maurizio Costanzo a Pietro Maso, condannato a 30 anni di carcere per aver massacrato nel 1991 i genitori con la complicità di tre amici. Nei giorni scorsi, il conduttore è stato travolto dalle critiche per l’opportunità concessa a Maso, che attualmente sta seguendo un percorso presso una comunità in Veneto.

“Sono nato con la meningite e questo mi ha condizionato la vita ma ora so di essere fortunato – esordisce Maso che oggi ha 46 anni – Nonostante gli handicap ho costruito un’immagine forte, sicura, spavalda. Ora non riesco più a vivere con le corazze che mi sono creato”.

Tutti dobbiamo capire e non giustificare i percorsi della vita di ognuno – spiega Costanzo – Io sono incuriosito da quello che dice e la invito a liberarsi di ogni peso in questa intervista. Molti sbagliano nella vita, il suo è uno sbaglio un po’ più forte e io vorrei capire quali meccanismi si sono messi in moto nella sua testa”.

“Sono andato al cimitero qualche anno fa, però ci devo ritornare perchè qualche anno fa non ero come sono oggi”, prosegue Maso. Per poi raccontare la sua adolescenza: “Portavo in giro varie personalità. Il bar era il mio palcoscenico, ho iniziato a frequentarlo a 14 anni. Rubavo. A quell’età pensavo solo al divertimento, volevo fare quella vita. Ero convinto che i soldi mi dessero la felicità. Volevo sentirmi il boss del gruppo. Era una felicità che pensavo che mi appagasse, ma era l’inizio della mia morte. Rubavo anche per comprare la droga. Ho rubato molto”.

“Una volta mia madre mi chiese ‘Ma tu ci vuoi bene?’. Risposi di sì ma non era così – svela – Prima di quell’episodio, io avevo alzato tutte le barriere, mi ero staccato per prepararmi. Lei lo aveva percepito e mi fece quella domanda. Penso ai miei genitori tutti i giorni. Purtroppo non riesco a esternare la sofferenza che ho, sto molto male. Prego sempre Dio che mi conceda il dono del pianto. Ora sto acquisendo una serenità che prima non avevo perchè credo che loro sono qua con me in questo momento”.

“Li ho uccisi perchè avevo 25 milioni di debiti – spiega – Ero mosso da un senso di onnipotenza. Era frutto di pensieri malati. Al momento del massacro non mi rendevo conto di quello che facevo perchè ero solo preso dal pensiero narcisistico di me stesso. Io non pensavo che erano i miei genitori, degli esseri umani”.

Maso non è riuscito a risolvere i suoi problemi di tossicodipendenza. “Ho rischiato più volte di morire, anche ultimamente per la droga – dice – Non ho istinti suicidi, sono qui per ripartire con tutti i miei fallimenti…Ho fatto 22 anni di carcere, è stata molto dura, però sono stati più duri gli ultimi 2 anni della mia vita. In carcere avevo trovato il mio sistema di sopravvivenza. Oggi vorrei rinascere, magari anche attraverso questa intervista”.

“Nel suo libro non ho mai letto pentimento”, rileva Costanzo. “Il pentimento per me è una cosa seria – replica Maso – Mi sono pentito di quello che ho fatto e cerco di ricostruire la vita”.

La conversazione si sposta sul matrimonio con Stefania naufragato a causa dei suoi problemi con la droga. Maso piange e non riesce a parlare: “Sono un po’ in difficoltà adesso. Andiamo avanti”.

Quindi si parla delle sue sorelle. “Mi hanno perdonato, sono stato io che sono stato ingrato – commenta – Non ho capito il valore enorme del loro perdono. Quando sono uscito dal carcere ho avuto uno sdoppiamento di personalità dovuto alle sostanze che assumevo e ho pensato di ucciderle. Io comunque credo di non essere più in grado di uccidere”.

“Credo che Dio mi voglia bene, prego, e credo mi stia trasformando in una persona buona – conclude – E credo che i miei genitori siano in paradiso e che stiano bene. Al suicidio ci ho pensato all’inizio della carcerazione e un anno fa quando ero in clinica psichiatrica”.

“Le auguro di imparare a convivere con la vita, con se stesso e che impari che l’amore non è un sentimento negativo, come non lo era quello dei suoi genitori per lei”, chiosa Costanzo.

Nelle ore precedenti alla messa in onda, il legale delle due sorelle di Pietro Maso ha fatto sentire la propria voce dalle pagine del “Corriere del Veneto” definendo l’operazione “una miseria” organizzata solo per ottenere “mezzo punto in più di share”. Sulla pagina Facebook di Maurizio Costanzo diversi utenti hanno parlato di “scempio mediatico”.

“Gli avvocati parlano di miseria sperando di guadagnare di più – ha replicato il conduttore in un’intervista radiofonica – Io parto da un principio: le persone vanno conosciute. Lui ha fatto 22 anni di carcere e poi è uscito per volere del magistrato”. Quanto ai commenti sul web, “ma li faccia parlare, devono dare un senso alla vita. In questo i social aiutano molto…”.

GUARDA L’INTERVISTA INTEGRALE

 

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