Durante un intervento alla conferenza dell’Australian Association of National Advertisers, a Sydney, Monica Lewinsky ripercorre anni di umiliazioni e offese che l’hanno portata ad un passo dal suicidio.
Oggi la protagonista del “sexgate” che la coinvolse insieme all’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton ha 43 anni ma non passa giorno senza che la sua mente sfiori l’episodio che le ha stravolto la vita.
“All’età di 22 anni mi innamorai del mio capo e a 24 ne imparai le devastanti conseguenze – spiega l’ex stagista della Casa Bianca – Non passa giorno che non mi torni in mente il mio errore e me ne pento profondamente”.
Oggi la Lewinsky porta la sua testimonianza nell’ambito di una campagna contro il cyberbullismo. “Sono stata chiamata tro**, donnaccia e simili – prosegue – La crudeltà verso gli altri non è nuova, ma ho visto una svolta nel potere di umiliazione data l’ampiezza e la portata di Internet, senza restrizioni e perennemente accessibile”.
Qualcuno fa notare che la sua riapparizione in pubblico a pochi giorni dalle elezioni che vedranno protagonista Hillary Clinton non può essere un caso.