Ylenia Carrisi, parla l'investigatore: "Per l'assassino è proprio lei" - Perizona Magazine

Ylenia Carrisi, parla l’investigatore: “Per l’assassino è proprio lei”

Daniela Vitello

Ylenia Carrisi, parla l’investigatore: “Per l’assassino è proprio lei”

| 20/11/2015

Il cadavere della ragazza di nome Suzanne che aveva chiesto un passaggio al camionista Keith Hunter Jesperson è davvero quello di Ylenia Carrisi? Per l’investigatore di Palm Beach che conduce le indagini sulla scomparsa della figlia di Al Bano e Romina avvenuta 22 anni fa, le probabilità sono alte.

A confermarlo agli inquirenti – stando a quanto riporta il “Quotidiano della Puglia” – è stato lo stesso Jesperson , meglio noto come come il serial killer  dalla “Happy face”, con otto omicidi sulla coscienza e tre ergastoli da scontare. “Gli ho mostrato una ventina di foto, e lui ha scelto subito Ylenia, a colpo sicuro“, è il verdetto fornito dall’assassino all’agente speciale Dennis Haley, un esperto di “cold cases”.

Dietro la decisione di prelevare ad Al Bano un campione di Dna per metterlo a confronto con quello del corpo rinvenuto c’è un’inchiesta condotta scrupolosamente. A confermarlo è l’investigatore di Palm Beach: “Dalle autorità della Louisiana (dove si trova New Orleans, ndr.) ho avuto pochissima se non zero collaborazione. Non mi hanno fornito alcun dettaglio sulle loro indagini del tempo. Quel nome sembrava perso negli archivi e c’era molta poca voglia di andare a guardare anche i faldoni dell’inchiesta. Non ero inoltre affatto sicuro che il Dna della famiglia Carrisi fosse nel database, anzi non c’era e a quel punto ho chiesto l’intervento dell’Interpol. Il profilo della ragazza disegnato da Paul Moodoy era vicinissimo alle vere foto di Ylenia e, vista anche la coincidenza del periodo della sua scomparsa, ho pensato che ci potesse essere un forte parallelo. Il test genetico avrebbe potuto chiarire se si trattava davvero della figlia di Al Bano e Romina Power scomparsa così tragicamente”.

“Abbiamo spedito la foto della ricostruzione in tutti gli Stati Uniti – ha aggiunto l’investigatore – Non conoscevo bene quel caso, abbiamo usato anche i social network per la diffusione e sono arrivate almeno una ventina di e-mail e decine di telefonate: sostenevano che quello poteva essere il volto della ragazza scomparsa a New Orleans in circostanze misteriose nel gennaio 1994. Facevano proprio il nome di Ylenia”. In più, lo stesso Jesperson ha messo gli investigatori sulla strada giusta dopo aver indicato tra 20 immagini proprio il volto di Ylenia. Adesso non resta che attendere l’esito della comparazione dei profili genetici in relazione al quale Al Bano si è espresso con scetticismo.

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