Si complica il caso della morte di Bobbi Kristina, la figlia di Whitney Houston e Bobby Brown scomparsa di recente dopo mesi di coma. Il fidanzato Nick Gordon, sul quale già pendeva una denuncia per furto di denaro e  violenze nei confronti della ragazza, adesso è accusato di omicidio colposo.

Per la Procura, l’uomo è responsabile dell’incidente che ha provocato il decesso di Bobbi Kristina in circostanze simili alla scomparsa della madre, affogata in una vasca da bagno del Beverly Hills hotel di Los Angeles nel 2012, all’età di 48 anni.

Secondo quanto ricostruito, la sera dell’incidente i due ragazzi ebbero una violenta lite durante la quale Gordon accusò la fidanzata di tradimento, la riempì di insulti, quindi “diede a Bobbi Kristina un cocktail tossico che la fece svenire e poi spinse la sua faccia nella vasca riempita di acqua fredda”.

La NBC riporta testualmente: “L’imputato l’ha aggredita mentre era in salotto, colpendola talmente forte al volto che il divano è stato danneggiato e la sua violenza non ha avuto fine finché Bobbi Kristina non era sanguinante. Dopo, ha continuato a percuoterla finché la ragazza non ha iniziato a gridare, riversa a terra in posizione fetale. L’imputato l’ha trascinata al piano di sopra per i capelli, portandola nella camera da letto e lasciando tracce di sangue lungo le mura della scala. L’imputato le ha somministrato un cocktail tossico, rendendola incosciente, e poi le ha messo la testa in giù in una vasca di acqua fredda, causandole danni cerebrali”.

Quindici minuti più tardi, Bobbi Kristina fu rinvenuta in stato di incoscienza nella vasca da bagno con la bocca gonfia e un dente rotto. Secondo l’accusa, al momento del litigio e dell’incidente, in casa era presente una terza persona di sesso femminile.