La giornalista mostra le strade invase dai rifiuti
- “Non bastano un po’ di cipria e il rossetto per ingannare i turisti e non si può fare finta di non vedere”
- Tutto parte dalla sua disavventura nella casa presa in affitto per le vacanze
- Il sindaco Bonfanti: “La comunità l’ha accolta a braccia aperte. La nostra città e il nostro territorio esigono rispetto”
Da alcune settimane, Selvaggia Lucarelli si trova in vacanza in Sicilia. La giornalista di “Tpi” e del “Fatto Quotidiano” ha scelto come base Noto dove ha affittato una villa di lusso in cui soggiorna con la sua famiglia. Negli ultimi giorni, però, in concomitanza con le alte temperature, si sono verificati alcuni problemi quali interruzioni frequenti dell’energia elettrica e della fornitura di acqua. La Lucarelli ha raccontato di essere stata costretta a dormire in un hotel a Siracusa per cercare un po’ di refrigerio grazie all’aria condizionata. Quindi ha iniziato a condividere una serie di Instagram Stories in cui ha immortalato le strade di Noto invase dai rifiuti lamentando di non poter fare la raccolta differenziata nella villa in cui alloggia.
“Questo è il viaggio che ricorderò con più dispiacere nella vita”
La giornalista ha usato parole dure ricevendo apprezzamenti e critiche. “Lo dico con profonda mestizia – ha esordito – ma questo a Noto è il viaggio che ricorderò con più dispiacere nella vita. Ho apprezzato e continuo ad apprezzare la sfolgorante bellezza di tanti luoghi ma non posso fare finta che non esista il resto. Sono completamente abbandonata dal locatore del posto che ho affittato a prezzi esorbitanti in una situazione folle. Tutti i giorni va via la luce per guasti Enel in zona oppure – quando va bene – salta solo il contatore se accendo un semplice forno. Quando va via la luce essendoci la trivella e non l’allacciamento alla rete idrica, va via anche l’acqua. Non c’è un generatore. Non c’è sistema di acqua a caduta. Nulla. Neppure una lucina di emergenza in giardino. Buio pesto. Zero acqua. Caldo atomico. Il proprietario e l’agenzia non hanno fatto niente (neppure mettere una luce a batteria sulla porta) oltre a invitarmi a pagare e andarmene di 13 agosto. Andarmene non so dove, visto che non c’è un buco da nessuna parte. L’altra sera per la disperazione siamo andati a dormire a Siracusa. Ho viaggiato in tutto il mondo, dormito in bettole e 5 stelle. Mai vissuto una situazione più surreale di questa. Affittate ville apparentemente bellissime, chiedete cifre astronomiche e poi nascondete magagne, zero servizi, maleducazione, menefreghismo. E il proprietario è un noto medico e politico locale eh. Non si trattano così i turisti, questa non è la Sicilia che volevo e che voglio raccontare. Eppure, dopo 15 giorni qui, avrei già un libro da scrivere. Peccato”.
“L’immondizia? Mi si dice di buttare tutto insieme in una busta”
“Ho chiesto di poter fare la differenziata come obbligatorio a Noto e non esistono i mastelli per farla in una villa da milioni di euro – ha proseguito – Mi si dice di buttare tutto insieme in una busta e poi passa il giardiniere a portarla via. Cioè? Questa ai lati della strada ovunque è anche la mia immondizia, forse. La misura è colma. L’unica sera in cui abbiamo invitato a cena 4 persone qui sono andate via alle 22.00, dopo aver atteso invano con noi che tornasse la luce. Ditemi voi se io posso stare in macchina in giardino il 14 agosto a ricaricare i telefoni e a far stare il cane con un po’ di aria condizionata. Terza sera di fila, più altri pomeriggi sparsi eh… Lo dico a chiunque stia per venire in vacanza in Sicilia, soprattutto nel ragusano, siracusano e zona San Vito Lo Capo (dove ci sono diversi black out in questi giorni): chiedete se c’è un generatore elettrico. Pretendete che ci sia soprattutto se affittate case (negli hotel tendenzialmente ci sono). Sembra scontato ma la mia esperienza mi sta insegnando che qui, dove manca la luce un giorno sì e un giorno forse, non lo è”.
“Aiutare questa regione non è chiudersi in un 5 stelle e far finta di non vedere il resto”
“Altra cosa se venite qui (io sono a Noto ma vale anche altrove) e avete affittato una casa: chiedete se ci sono i mastelli (cesti) forniti dal Comune per fare la differenziata (che viene ritirata porta a porta) – ha aggiunto – Non esiste altro modo legale per buttare l’immondizia, non ci sono cassonetti. Se non hanno i mastelli, vuol dire che non pagano la tari e l’immondizia, la vostra, finirà probabilmente sulle strade che infatti vedrete invase dai rifiuti. Io non so come fare la differenziata. L’agenzia che mi ha affittato casa, nonostante i solleciti, sul punto non mi risponde, il proprietario non interviene, ho segnalato la situazione al sindaco che mi ha garantito di aver fatto segnalazione, chiamato l’ufficio competente. Niente. Poi ci chiediamo perché la situazione in strada è questa? E mi spiace per chi riterrà tutto questo ‘cattiva pubblicità’. Mi dispiace, ma aiutare questa regione non è venir qui, chiudersi in un 5 stelle e far finta di non vedere il resto”.
La replica del sindaco di Noto
La denuncia di Selvaggia Lucarelli ha suscitato l’immediata reazione del sindaco di Noto Corrado Bonfanti. “Signora Lucarelli, la sua presenza a Noto in occasione della settima edizione del ‘Giacinto Festival’ ha certamente arricchito di contenuti l’iniziativa e onorato l’evento e i suoi organizzatori – ha scritto il primo cittadino in un lungo post su Facebook – Siamo stati, altresì, molto felici della sua scelta di prolungare le vacanze in città e abbiamo appreso che ha optato per la scelta di affittare un’intera villa privata, di proprietà di un privato, in un luogo privato. Dal suo racconto, prolungato, si evince che quanto oggetto del contratto non è stato assicurato, principalmente, per l’assenza di energia elettrica, fonte primaria per la vivibilità di un luogo. Io penso che nessuno di noi avrebbe voluto vivere questa brutta esperienza che trasforma la serenità di una vacanza in un incubo e, come riferitole telefonicamente, il nostro disappunto e la nostra condanna per quanto da lei e dai componenti della sua famiglia vissuto è totale e senza riserve. Non è il caso, in questa sede, stabilire se una parte di responsabilità possa essere attribuita alla compagnia elettrica, non avrebbe senso: ha senso il disagio, la rabbia, le vacanze tanto agognate e sfumate, ecc.. Anche in questo caso ci saranno luoghi e ci sarà tempo per recuperare, nel rispetto della legge, i propri sacrosanti diritti violati, attraverso il ristoro del danno subito”.
“La nostra città e il nostro territorio esigono rispetto”
“Gentile signora, così come il suo disagio merita comprensione e rispetto, allo stesso modo la nostra città e il nostro territorio, luoghi unici e ricchi di storia, meritano, anzi esigono, altrettanto rispetto pur nella consapevolezza che molti di noi, che questi luoghi abitiamo, siamo lontani dal farlo, anzi, molto spesso, pronti a rincarare la dose rinnegandoli e profanandoli – ha aggiunto Bonfanti – Le scrivo anche a nome di centinaia di imprenditori e commercianti seri, onesti, ospitali, premurosi e accoglienti, persone che hanno investito risorse della loro famiglia o che si sono indebitate credendo e scommettendo nelle potenzialità di questi luoghi straordinari. Persone che ci mettono cuore, passione, professionalità per rendere il soggiorno del turista unico e irripetibile. Le scrivo a nome dei tanti giovani che riescono a trovare lavoro rimanendo nei luoghi della loro infanzia senza dovere emigrare. Le scrivo a nome di una comunità che si ritiene, proprio come lei cara signora Lucarelli, offesa e tradita”.
“Può una disavventura portarla a mortificare una comunità che l’ha accolta a braccia aperte?”
“Una disavventura può mai arrivare a mortificare una comunità che l’ha accolta a braccia aperte? – ha chiesto il sindaco di Noto – L’improvvisazione di un solo privato può compromettere per sempre la bellissima relazione nata tra l’eleganza delle nostre architetture, la ricchezza del nostro paesaggio e la sua straripante classe, la sua invidiata bellezza e, soprattutto, la sua versatile professionalità apprezzata da tantissimi fan e ammiratori? Grazie per essere stata a Noto signora Lucarelli, le assicuro che ne siamo stati onorati e che, da comunità matura, abbiamo compreso che questa denuncia, da lei più volte sottolineata nei social, deve essere letta come accorata raccomandazione ad alzare il livello di attenzione perché in futuro fatti del genere non debbano più accadere. Buona estate”.
La controreplica di Selvaggia Lucarelli
Selvaggia Lucarelli ha ribattuto lasciando un commento sotto il post di Corrado Bonfanti: “Signor sindaco, come da cordiale colloquio telefonico avuto CON LEI GIORNI FA, le ho spiegato che il disagio subito riguardava non solo l’Enel, ma anche l’impossibilità di gettare l’immondizia nel rispetto delle regole. Le regole a Noto sono: chi paga la tari fa la differenziata tramite i mastelli forniti dal comune. L’immondizia differenziata viene ritirata porta a porta. Non esistono cassoni dell’immondizia, a Noto. Le ho segnalato l’assenza dei mastelli nella mia proprietà (le ho fornito indirizzo) e ho chiesto se la proprietà in affitto è in regola con la Tari. Ho chiamato anche l’ufficio preposto. Qui parrebbe non esserci alcuna utenza Tari (ma spero di sbagliare), per cui ho chiesto all’agenzia che ha affittato casa di verificare con il proprietario. Nessuna risposta, da giorni. Il proprietario, che lei cita come una eccezione naïf che non rappresenta il territorio, è un politico, ex consigliere, candidato sindaco di un comune limitrofo. Lei lo conosce. Dunque non solo rappresenta il territorio, ma rappresenta anche la politica”.
“L’immondizia che soffoca Noto non è una mia disgraziata esperienza”
“L’immondizia che circonda Noto e la soffoca, impressionando i turisti che approdano qui con gli occhi ingenui di chi ha visto le foto di Noto sulle guide o sullo sfondo del matrimonio dei Ferragnez, non è ‘una mia disgraziata esperienza’ – ha proseguito la giornalista – È il prodotto di un meccanismo mal funzionante, deleterio e tossico (metaforicamente e non) che la mia esperienza di turista e LOCATARIA racconta egregiamente. La mia immondizia dove potrà mai finire, se non lungo le strade che circondano la vostra meravigliosa cittadina? Io non voglio questo. Non voglio contribuire a questo scempio. E ho chiesto silenziosamente, in privato, di aiutarmi a volere bene a Noto e alla Sicilia. Per tutta risposta, ho ricevuto silenzio dall’agenzia, dal proprietario di casa e dal comune. Bastava portare qui i mastelli e mostrarmi che nella mia proprietà si paga la tari. Tari che evade il 60% dei cittadini. Sto facendo una cattiva pubblicità agli imprenditori che investono qui? Non credo”.
“Non bastano un po’ di cipria e il rossetto per ingannare i turisti”
“Dovrebbe leggere cosa mi scrivono tanti, tantissimi siciliani, stanchi della narrazione parziale e ingannevole del luogo in cui tutto è meraviglioso e pulito come le vie del centro – ha concluso – Non bastano un po’ di cipria e il rossetto per ingannare i turisti. E gli imprenditori (con cui ho parlato, mi creda) non sono certo felici di accogliere i turisti in una terra deturpata da frigoriferi lungo la strada e pannolini usati come guardrail. Crede che gli americani, gli italiani, i francesi vadano via parlando solo di chiese, barocco, mare e cannoli? Certo che non ci sfugge la bellezza ma proprio perché non ci sfugge, non possiamo non piangere per il modo in cui viene trattata. So che queste accuse sono scomode per la politica locale e forse avrei potuto chiudermi in un 5 stelle vedendomela poi in privato col locatore, ma era mio dovere NON TACERE. E dovrebbe essere SUO dovere dialogare con chi denuncia i problemi locali, non liquidarlo come un turista capriccioso che si tiene buono facendolo chiamare dal miglior ristorante di Noto per fargli offrire un pranzo. Invito di cui la ringrazio, ma che ho rifiutato cordialmente proprio per sentirmi libera di raccontare la verità. Nel frattempo, sono ancora qui a chiedermi quale paesaggio meraviglioso deturperanno i miei rifiuti”.