Pino Daniele morto per bypass ostruito: “Poteva essere salvato”

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07 Febbraio 2015, 11:18

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I primi esiti dell’autopsia sul corpo di Pino Daniele, stroncato da un infarto lo scorso 4 gennaio, non fanno che accrescere dubbi e rimorsi. Gli esami effettuati sul cuore dell’artista parlano di “occlusione di un bypass aortocoronarico” e la Procura di Roma, che ha disposto la consulenza medica, ritiene che un soccorso più veloce avrebbe potuto salvare la vita al cantante.

Gli inquirenti avvallerebbero dunque la tesi della famiglia di Pino Daniele, e in particolare della seconda moglie Fabiola Sciabbarrasi, che vogliono vederci chiaro su quanto accaduto quella drammatica notte. Accusato il malore nella sua villa in Maremma, il cantante avrebbe chiesto alla compagna Amanda Bonini di condurlo in macchina all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Poco prima di partire in direzione della capitale, erano stati chiamati i soccorsi. I paramedici dell’ambulanza, però, non visitarono mai l’artista perché l’auto con a bordo il cantante partì prima del loro arrivo.

Intanto l’inchiesta per omicidio colposo resta senza indagati. Gli esami tossicologici di routine non hanno riscontrato la presenza di tracce di sostanze stupefacenti nei tessuti di Pino Daniele. Gli accertamenti del collegio peritale sono ancora in atto e si concluderanno entro fine mese.

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07 Febbraio 2015, 11:18

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