Pete Burns, 300 interventi per sembrare perfetto: “Sono Frankenstein”

di

17 Settembre 2016, 17:21

1' DI LETTURA

“Spero che, quando a 80 anni morirò, il buon Dio mi riconosca“. A parlare così, alla trasmissione “Celebrity Botched” in onda sulla tv britannica Channel 5, è Pete Burns, cantante transessuale con l’ossessione per la chirurgia plastica.

Il leader 57enne della band “Dead Or Alive” non fa fatica ad ammettere di essersi sottoposto a circa 300 interventi per raggiungere la “perfezione”. Finora Burns ha conosciuto solo la depressione arrivando a rischiare la vita.

Tutto ebbe inizio circa un decennio fa: “Ho scoperto che avevo il naso rotto. Nell’epoca in cui ero un punk, qualcuno mi ruppe il naso a Liverpool e mi è rimasto spostato per anni”. Il cantante finì sotto i ferri e pagò 750 sterline.

Ma qualcosa andò storto e quando si risvegliò scoprì di essere una “coperta di sangue”. Da lì iniziò a sottoporsi ad una serie di trattamenti correttivi (al naso, agli zigomi e alle labbra, ndr.) che lo fecero assomigliare sempre di più ad una donna.

Dopo l’operazione per gonfiare le labbra, la sostanza iniettata si diffuse su tutto il viso provocando dei buchi attorno alle labbra da cui cominciò a fuoriuscire un liquido giallo.

Una volta risarcito per il danno, Burns subì altri 200 interventi nell’arco di due anni. L’ultimo lo costrinse ad un lungo ricovero in ospedale: “Avevo sviluppato coaguli di sangue ed embolie polmonari nelle gambe, al cuore e ai polmoni. Ho anche sviluppato segni neri sulla mia pelle”.

“Ho graffette, dadi, bulloni, punti di sutura su tutto il corpo – ha dichiarato durante il programma tv – Sono Frankenstein. Ho la massima flessibilità fisica, una cosa non comune a tutti”.

Pubblicato il

17 Settembre 2016, 17:21

Condividi sui social