Alberto Matano ha definito “inqualificabile” quanto avvenuto ieri a Pontecagnano, in provincia di Salerno. Barbara Di Palma, inviata de “La vita in diretta” e Tatiana Bellizzi, cronista di “Ore 14”, si trovavano lì per realizzare dei servizi sull’omicidio di Marzia Capezzuti. Per la sua morte un’intera famiglia è sotto accusa. In carcere sono finiti Barbara Vacchiano, il compagno Damiano Noschese e il loro figlio 15enne. La vittima, ritenuta responsabile della morte del fratello della Vacchiano scomparso per overdose, è stata segregata, torturata e poi uccisa. “La figlia della signora Barbara col suo compagno alla vista delle telecamere ha perso la testa e ha aggredito, spintonato, insultato e addirittura sono arrivati gli sputi alla nostra inviata e anche alla collega di ‘Ore 14’ – ha spiegato Alberto Matano visibilmente scosso in apertura di puntata – Non posso nasconderlo, sono molto turbato per quello che stiamo per vedere”.
L’inviata quasi in lacrime: “Mi sento la faccia sporca”
Il conduttore ha dato la linea a Barbara Di Palma. L’inviata è apparsa molto provata. “Mi sento sporca, mi sento la faccia sporca – ha detto con la voce rotta dal pianto – Non so se riesco a rendere l’idea perché una persona che ti sputa in faccia è veramente la cosa più umiliante che possa accadere a una persona. Io ho la sua saliva sulla pelle. Mi sono lavata, disinfettata decine di volte. Mi hanno aperto le porte i vicini di casa di Barbara Vacchiano, sono stati gentilissimi, sono tutti preoccupati. Però io mi sento sporca perché oltre agli insulti, alle parolacce, alle cose irripetibili che questo ragazzo ha avuto il coraggio di dire, offese omofobe, offese inenarrabili. Quello che resta è proprio l’umiliazione. Una persona che ti sputa in faccia, credimi, è la cosa più brutta che potesse succedere”. “Naturalmente è un gesto inqualificabile – ha sottolineato Alberto Matano – Non ci sono parole perché nulla può giustificare quello che purtroppo vedremo tra poco. Devo dire che stiamo ricevendo grande solidarietà e vicinanza dai colleghi giornalisti, la Federazione, l’Usigrai, la Commissione di Vigilanza Rai. Perché è un fatto molto grave che due croniste di due programmi vengano fatte vittime di quello che stiamo raccontando”.
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Alberto Matano: “Eravamo in un luogo pubblico, aperto”
Il conduttore ha fatto un riassunto di quanto accaduto prima di mandare in onda le immagini. “E’ stata una scena molto forte, una tensione altissima – ha spiegato – Si sentiva questo cane abbaiare all’interno della casa della signora Barbara che è stata arrestata insieme al marito e al figlio minore. Sono arrivati i vigili urbani chiamati dai vicini che sentivano abbaiare questi cani che erano rimasti in casa. A un certo punto arriva la figlia della signora Barbara, Annamaria, insieme al compagno Paolo. Prima c’è una reazione di rabbia verso i vicini. Poi il compagno Paolo colpisce prima la collega di ‘Ore 14’ Tatiana Bellizzi e poi se la prende con la nostra Barbara Di Palma che addirittura riceve vari sputi in faccia (…) Ribadiamo che eravamo in un luogo pubblico, aperto. E’ un luogo che oramai è un teatro, è diritto di cronaca, perché lì è accaduto tutto quello che abbiamo raccontato. E’ un film dell’orrore di cui abbiamo già parlato”.
“I vigili chiamati per mettere in salvo i cani di Barbara Vacchiano”
“I cani di Barbara Vacchiano sono rimasti chiusi all’interno della casa da quando sono stati arrestati – ha raccontato Barbara Di Palma – Siccome questi cani abbaiano continuamente, di giorno e di notte, i vicini hanno allertato le autorità competenti. Questa mattina era programmato un intervento da parte della polizia municipale di Pontecagnano. Sono venuti qua perché dovevano mettere in salvo questi cani. Noi eravamo qua, ad un certo punto è arrivata la figlia di Barbara Vacchiano, Annamaria. Ha parcheggiato lì, è scesa e noi ci siamo avvicinati per chiederle se aveva voglia di rilasciare una dichiarazione”.
Matano: “Se non ci fossero stati i vigili, sarebbe finita diversamente”
“Ha subito cominciato ad inveire in maniera molto plateale, teatrale, contro le persone che erano affacciate – ha spiegato l’inviata – Da quella direzione è arrivato come un fulmine il suo compagno e ha cominciato ad inveire contro me e Tatiana. Ha dato una botta a Tatiana, le è caduto il cellulare. Dopodiché è andato via urlando. Ci ha minacciato di morte, ha detto: ‘Vi vengo a cercare e vi uccido. Vi sparo’”. “A un certo punto, lui sale a bordo dell’auto, mette in moto quasi come a volervi travolgere – le ha fatto eco Alberto Matano – Arrivano i vigili urbani che lo fermano, lo bloccano all’interno di quell’auto. Se non ci fossero stati, forse saremmo qui a raccontarla diversamente”.
