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Michela Murgia, i quattro figli dell’anima e il testamento: “E’ stato divertente farlo”

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11 Agosto 2023, 11:56

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Quando ha saputo di avere pochi mesi di vita, Michela Murgia – morta ieri a 51 anni – non ha dichiarato guerra al cancro. Ha solo sperato di avere a disposizione più tempo possibile per pensare a come salutare i suoi cari permettendo loro di accettare e metabolizzare il suo trapasso. “Io non sono sola. Ho dieci persone. La mia queer family – confessò la scrittrice, drammaturga e attivista sarda nell’intervista-testamento rilasciata tre mesi fa ad Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera” – Un nucleo familiare atipico, in cui le relazioni contano più dei ruoli. Parole come compagno, figlio, fratello non bastano a spiegarla. Non ho mai creduto nella coppia, l’ho sempre considerata una relazione insufficiente. Lasciai un uomo dopo che mi disse che sognava di invecchiare con me in Svizzera in una villa sul lago. Una prospettiva tremenda”. Quelli che hanno creduto o credono nella coppia, a suo dire, “finiscono per vivere di tradimenti e di bugie. Che diventano il loro segreto, e la loro vergogna”.

Michela Murgia (Foto Instagram)

I matrimoni con Manuel Persico e Lorenzo Terenzi

Nel 2010, prima di costruire pezzo dopo pezzo la sua queer family, Michela Murgia convolò a nozze con l’informatico bergamasco Manuel Persico, più giovane di lei di 12 anni. Il loro matrimonio durò appena quattro anni e, in seguito alla separazione, la scrittrice lasciò la sua Sardegna per trasferirsi a Roma. “Non è che lui fosse l’uomo sbagliato. Ci siamo voluti bene fino all’ultimo, quando siamo andati a divorziare ci tenevamo la mano – confidò lo scorso giugno a “Vanity Fair” – Però è lì che ho capito che per me non andava bene il modello a due: sono stata più affidabile che fedele, non ho mai creduto nell’indissolubilità, piuttosto nel cambiamento”. Un mese prima di morire, Michela Murgia ha invece sposato in “articulo mortis” l’attore, regista, musicista e autore Lorenzo Terenzi. “Lo abbiamo fatto controvoglia – ha fatto sapere – se avessimo avuto un altro modo per garantirci i diritti a vicenda non saremmo mai ricorsi a uno strumento così patriarcale e limitato, che ci costringe a ridurre alla rappresentazione della coppia un’esperienza molto più ricca e forte, dove il numero 2 è il contrario di quello che siamo”.

Lorenzo Terenzi e Michela Murgia (Foto Instagram)

La famiglia queer di Michela Murgia

Quindici anni fa, la scelta di impiantare una famiglia queer “con case distinte e momenti di convivenza, a seconda delle esigenze abbiamo spostato ragazzi e adulti”. Qualche mese fa, Michela Murgia aveva comprato una casa con dieci posti “dove stare tutti insieme”. “Mi è spiaciuto solo che mi abbiano negato il mutuo in quanto malata”, aveva confessato ad Aldo Cazzullo. “Mi piace definirla ibrida, la mia famiglia – spiegò a “Vanity Fair” – Non voglio chiamare la mia famiglia non convenzionale, perché sono sicura che nella realtà queste famiglie siano già diffusissime: le persone hanno esigenze che gestiscono inventandosi rapporti che possano soddisfarle. Non esiste un nome per questa creatività degli affetti: il problema è togliere gli aggettivi e declinare le famiglie finalmente al plurale. Basta dire famiglia tradizionale, la famiglia composta da mamma, papà e due bambini è un’invenzione degli anni Sessanta (…) L’idea della famiglia queer è invece quella di fondare le sue relazioni sullo Ius Voluntatis, sul diritto della volontà. Perché la volontà deve contare meno del sangue?”.

La Instagram Story di Raphael Luis

I quattro “figli dell’anima” della scrittrice

Della famiglia queer che Michela Murgia ha celebrato nel giardino di casa poco prima di morire fanno parte quelli che lei definiva “i miei quattro figli dell’anima”: Raphael Luis Truchet, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. “Il più grande ha 35 anni, il più piccolo venti – rivelò al “Corriere della Sera” – Tutti maschi, ma è un caso. Uno fa il cantante lirico, uno studia economia anche se speravamo facesse lettere, uno insegna a Yale, l’altro lavora in un grande gruppo della moda”. “Chi l’ha detto che debbano essere solo due genitori? Per esempio io, Claudia e suo marito e il padre di mio figlio Raphael siamo quattro ed esercitiamo una co-genitorialità diversa, mutevole, perché negli anni abbiamo dovuto cambiare – raccontò Michela Murgia a “Vanity Fair – Quello con Claudia è un rapporto difficile da spiegare, perché noi ci amiamo profondamente, e questa cosa le persone la romanticizzano e la sessualizzano, infatti molti giornali a riguardo hanno titolato ‘Michela Murgia fa coming out, rivela la compagna’. Noi abbiamo riso, sono stata anche con donne nella vita, ma tra queste non c’è stata Claudia. Abbiamo condiviso il figlio come due donne che si passano una responsabilità. L’altro giorno piangendo lei mi ha detto: io sono stata una madre migliore perché c’eri anche tu. E io le ho risposto: io sono stata una madre perché tu me lo hai consentito. Questa cosa mi commuove profondamente”.

Francesco Leone e Michela Murgia (Foto Instagram)

“Qualcuno pensa ‘Ma questi vanno a letto tutti insieme!’. E invece non è così”

“Ed è stato bello quando Claudia si è sposata con Marco – aggiunse la scrittrice e drammaturga – Gli ha detto: guarda che c’è questa donna con cui ho cresciuto mio figlio. Se vuoi sposarti con me, devi accettare anche lei. E lui ha detto: va bene. E anche adesso che sto male, e Claudia viene spesso qui, a Marco mando un messaggio e gli scrivo: ‘Scusami se te la porto via’. E lui mi risponde: ‘Ho la sensazione che sia stata tu fin dall’inizio a prestarmela, quindi quando viene da te io so dove sta andando, a me basta sapere che lei sa che io ci sono’. A questa cosa qui che nome gli dai? Le persone che vivono dentro una famiglia tradizionale pensano: ‘Ma questi vanno a letto tutti insieme!’. E invece non è così. Io posso dire anche molto di più di queste persone. E anche senza andarci a letto”.
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Alessandro Giammei e Michela Murgia (Foto Instagram)

Il testamento di Michela Murgia

A “Vanity Fair”, infine, Michela Murgia confessò di aver fatto testamento: “L’ho fatto con l’avvocata Cathy La Torre e l’ho fatto alla presenza di Claudia per decidere insieme anche le cose dei ragazzi. Dopo che hai risolto la questione immobili, che nel nostro caso era facile perché non siamo dei palazzinari, è stato divertente per le cose affettive. Tutto il mio armadio va in capo a Tagliaferri che lo distribuirà a seconda delle sue scelte. Patrizia avrà il patrimonio di gioielli e bigiotteria. Non ho mai amato l’oro e nemmeno l’argento, ma tutte le cianfrusaglie che ho accumulato nella vita peseranno circa trenta chili. La cosa buffa è stata la richiesta di Alessandro. Un elenco in cui mi ha detto: voglio i tuoi computer, le password dei tuoi account, il titolo di cavalierato francese e la pennetta usb con tutte le giocate nella community. Chiara Valerio invece non ne vuole sapere niente, lei è nella fase rifiuto, dice: ‘Io voglio trattarti da viva fino all’ultimo giorno, io voglio far finta che questi preparativi verso la morte non esistano’. È il suo modo di proteggersi dal pensiero della perdita”.

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11 Agosto 2023, 11:56

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