Loris Stival, parenti pagati fino a 3500 euro per andare da Barbara D’Urso

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16 Ottobre 2015, 13:49

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Per i parenti di Loris Stival, il bambino rinvenuto cadavere a Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014, la morte del piccolo era diventato un vero e proprio business economico, fatto di interviste a pagamento, richieste di regalini e offerte di aiuti, anche attraverso il pagamento di visite mediche. A dipingere questo triste scenario, secondo quanto riporta “Il Fatto Quotidiano“, è la Procura di Ragusa che indaga sull’omicidio del bambino per il quale si trova in carcere la madre Veronica Panarello.

Gli investigatori, che si apprestano a chiedere il rinvio a giudizio della donna, hanno depositato decine e decine di intercettazioni telefoniche che documentano i rapporti tra i familiari della Panarello e gli autori di alcune trasmissioni televisive.

Secondo quanto scrivono gli investigatori, i familiari “hanno trovato un’ottima risorsa economica nei proventi derivanti dalle loro partecipazioni ai programmi televisivi, nei giorni a seguire, mutando totalmente il contenuto delle loro dichiarazioni rese innanzi agli organi inquirenti, in presenza delle telecamere, fanno dichiarazioni totalmente contrastanti rispetto a quanto riferito”.

Tra gli esempi citati da “Il Fatto Quotidiano” c’è quello della trasmissione “Domenica Live”. Il 21 gennaio 2015 è la stessa Barbara D’Urso a parlare al telefono con la madre di Veronica Panarello, Carmela Anguzza. “La D’Urso – scrivono i magistrati – dice all’Anguzza che deve tornare in trasmissione a dire che ha visto sua figlia e, guardandola negli occhi, costei le ha detto che è innocente…La D’Urso insiste sul fatto che in questo momento devono rimanere sul pezzo perché altrimenti l’opinione pubblica si convince sempre più che Veronica è colpevole”.

La nonna di Loris, però, ha qualche tentennamento e sostiene di non volere andare in tv perché le sembra di fare “sciacallaggio”. A questo punto gli autori della trasmissione “cercano in tutti i modi di convincerla dicendole che sono disposte ad aiutare il figlio minore con eventuali consulti presso strutture mediche e con dei piccoli regali“.

Parte la vera e propria trattativa. Alla donna vengono offerti 2 mila euro in cambio dell’intervista. Lei “risponde, dapprima che non sa ancora se sarà possibile e successivamente, chiede il motivo dell’esiguità del compenso“. Poi, “si consulta con il figlio in merito ai compensi offerti precedentemente e risponde alla giornalista” chiedendo “se è possibile anticipare a 30 il pagamento, anziché a 60 giorni, perché ha bisogno di soldi”.

Ma quello di “Domenica Live” non sarebbe l’unico caso di intervista a pagamento. La situazione si sarebbe ripetuta anche con “Delitti e Segreti“. Un produttore informa la madre di Veronica “che lei era venuta in trasmissione a Domenica Live e avevano percepito la prima volta 3.500 euro e la seconda volta 2 mila euro. Lui le farà direttamente 3 mila euro”. A volte i pagamenti arrivano rateizzati, ma nessuno si lamenta. “È come se gli stanno dando uno stipendio un po’ alla volta“, commenta la sorella di Veronica.

Dalle intercettazioni emergono anche le divisioni all’interno della famiglia della Panarello. La prozia di Loris, Antonella Stival, ad esempio, confida ad un amico di ritenere Francesco Panarello, e cioè il padre di Veronica, “un parassita”. L’uomo, stando all’ipotesi della donna, si sarebbe appropriato del denaro versato dai sostenitori della tesi innocentista su una Postepay intestata alla stessa Veronica.

 

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16 Ottobre 2015, 13:49

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