Celebrità

Leo Gullotta: “Fatto fuori dalla fiction su padre Pino Puglisi perchè gay”

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21 Gennaio 2024, 15:52

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In una lunga intervista rilasciata a Renato Franco per il “Corriere della Sera”, Leo Gullotta, 78 anni compiuti lo scorso 9 gennaio, racconta la sua infanzia a Catania, sua città natale. Il grande attore, doppiatore, comico e imitatore è l’ultimo di sei figli. “Sono cresciuto in un quartiere popolare (il Fortino, ndr.), papà pasticcere ci ha mandati tutti a scuola – svela tornando indietro con la memoria – Era un operaio, fu lui a portare la Cgil a Catania, per questo sono cresciuto attraversato da principi civili e sociali. Papà ha iniziato a ripetermelo quando avevo 4 o 5 anni ed è andato avanti per parecchio tempo: devi rispettare tutte le persone che hai davanti”. “Mamma era una casalinga, un generale, una classica rappresentante di quello che è stato sempre nel nostro Paese il matriarcato: era quella che mandava avanti la casa, pensava ai sei figli, alla scuola, a tirare dritto, a fare risparmi”.

Leo Gullotta da bambino (Foto da video)

“Negli anni Cinquanta in una città come Catania non c’era nulla per noi ragazzi”

“Guardi che in Italia c’è il patriarcato…”, sottolinea Renato Franco. “È un trucchetto – ribatte Leo Gullotta – Sappiamo che l’Italia storicamente è stata guidata dal matriarcato, anche nelle rivoluzioni. Bertolucci in quel film meraviglioso che è Novecento ha raccontato benissimo l’attenzione delle donne verso i propri diritti. Se le donne sono più coraggiose degli uomini? Assolutamente sì, i maschietti sono sempre stati boriosi, hanno sempre voluto il comando, il potere, una parola che li affascina, ma poi…”. L’attore siciliano spiega cosa significa nascere in un quartiere popolare nell’Italia del Sud degli anni Cinquanta: “La vita ti si presenta prima, quindi cresci più velocemente, questa è l’impronta più forte. Negli anni Cinquanta in una città come Catania non c’era nulla per noi ragazzi, ma io ero un bambino curioso. La curiosità mi ha avvicinato al teatro”.
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Carmelo e Santina, i genitori di Leo Gullotta (Foto da video)

“Al Bagaglino i politici, pur di esserci, venivano a prendere le torte in faccia”

Leo Gullotta ricorda gli anni d’oro del Bagaglino: “Si lavorava tanto. C’erano il grande Oreste Lionello, c’era Pippo Franco, stiamo parlando di professionisti eccellentissimi. Con quella trasmissione che in 20 anni ha avuto ascolti impensabili ho avuto il piacere di entrare nelle case degli italiani. E ne sono felice, perché è anche così che si comunica con il pubblico”. L’attore reputa in “malafede” chi usa il temine Bagaglino in modo dispregiativo. “Si può pensarla diversamente — il Bagaglino può piacere o non piacere — ma la malafede imperversa…”, afferma. “I politici sono sempre stati facce di tolla, mica solo ora. Davanti ad ascolti straordinari, parliamo di milioni di spettatori, i politici di ogni schieramento facevano a gara per venire perché una serata lì valeva come una campagna elettorale – ricorda – Erano tutti un po’ squallidi, a parte qualcuno. Andreotti era una delle rare eccezioni, era estremamente spiritoso. Anche Oscar Mammì. Il resto era di un livello imbarazzante. Pur di esserci venivano a prendere le torte in faccia…”.

Oreste Lionello e Leo Gullotta (Foto da video)

“Un funzionario Rai non volle che interpretassi padre Pino Puglisi perchè ero gay”

Interpellato da Renato Franco, Leo Gullotta non ha dubbi nell’indicare la “pugnalata peggiore” ricevuta in tutta la sua vita: “Quando in un Paese democratico come l’Italia mi sono sentito dire: no guarda, tu non lavori con noi perché sei omosessuale. Quell’episodio mi fece molto male. Durò un pomeriggio, cominciai a protestare, ad alzare il ditino: era sbagliato, volevo che me lo dicesse in faccia chi lo aveva deciso. Ma la mia domanda veniva sempre elusa: la colpa era sempre di qualcun altro. I diritti sono arrivati, ma moltissimo si deve ancora fare, non solo per gli omosessuali”. Leo Gullotta si riferisce alla fiction Rai su padre Pino Puglisi. “In quel momento Puglisi era in odore di beatificazione – spiega – e un funzionario Rai ebbe paura che lo mandassero via perché un personaggio del genere non poteva essere interpretato secondo lui da un omosessuale. Alla Chiesa però non interessa assolutamente nulla di tutto questo, ho fatto tanti personaggi in abito talare e la Chiesa non mi ha mai detto nulla”.

Leo Gullotta (Foto da video)

Il coming out e l’unione civile con il compagno di una vita

Leo Gullotta ha fatto coming out nel 1995. “Ero alla conferenza stampa di presentazione del film di Christian De Sica ‘Uomini, uomini, uomini’, storia di quattro omosessuali borghesi – racconta – A un certo punto un giornalista mi chiese se ero omosessuale. Risposi: Sì. Perché? Mi dica. Rimase zitto. Ma tutto questo fece molto scalpore. Oggi abbiamo fatto qualche passo avanti per fortuna”. “Fino ai 30 anni ho vissuto una vita eterosessuale, poi ho capito che la cioccolata non mi piaceva più: desideravo la crema, e così ho fatto”, conclude. Nel 2018 Leo Gullotta si è unito civilmente con l’uomo a cui è legato da oltre 40 anni.

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21 Gennaio 2024, 15:52

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