Curiosità

Resta incinta nonostante l’intervento per non avere figli, la Asl dovrà mantenere la bimba

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20 Febbraio 2023, 14:35

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Il tribunale di Arezzo ha condannato la Asl Toscana Sud Est a mantenere una bambina nata da una donna che si era sottoposta ad un intervento per la chiusura delle tube. La madre, una 25enne con tre figli, aveva deciso di ricorrere alla contraccezione chirurgica in modo da evitare ulteriori gravidanze. L’operazione è stata eseguita nel 2011 all’ospedale di Grosseto. Qualcosa, però, è andato storto dal momento che due anni dopo la donna è rimasta incinta. La quarta figlia è venuta alla luce nel 2014. I genitori hanno citato in giudizio la Asl chiedendo un risarcimento danni per la gravidanza indesiderata.

La condanna nove anni dopo la nascita della bambina

Nove anni dopo la nascita della quartogenita della coppia, l’azienda sanitaria è stata condannata e la sentenza stabilisce che dovrà farsi carico del mantenimento della bambina fino al compimento del 25esimo anno di età. La Asl dovrà versare 450 euro mensili per un totale complessivo di 135mila euro. Secondo le consulenza, l’intervento sarebbe stato eseguito “con una tecnica insicura e obsoleta, senza l’asportazione di un tratto di tuba”.
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La Asl sta valutando se ricorrere in Appello

“Alla paziente rimasta incinta nonostante l’intervento di sterilizzazione tubarica – spiega il tribunale – non può essere richiesto di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza per evitare il danno conseguente agli oneri del mantenimento del figlio, perché la scelta di interrompere la gravidanza è una scelta personalissima della gestante, che involve considerazioni di carattere morale e religioso, non scevra da un notevolissimo carico di sofferenza psicologica”. La Asl sta valutando se ricorrere in Appello e chiedere la sospensione dell’esecuzione da 135 mila euro da pagare alla coppia.

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20 Febbraio 2023, 14:35

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