Grignani su Facebook dopo l’arresto: “Non sono una persona facile”

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13 Luglio 2014, 18:52

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La giornata più brutta di Gianluca Grignani comincia in un hotel di Riccione dove il cantante è in vacanza con la moglie e i quattro figli. Grignani è agitato, dà in escandescenze. Il cugino, e non la moglie (come si apprende da una nota diffusa dal suo ufficio stampa che parla di una forte crisi di panico), chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Il cantautore prima avrebbe tentato la fuga, poi si sarebbe scagliato contro i carabinieri, scaraventando un militare dalle scale e prendendo a calci un secondo. Dopo essere stato sedato in ospedale, viene condotto in caserma dove viene arrestato. Adesso Grignani è a casa per detenzione domiciliare cautelare e sarà giudicato per direttissima in Tribunale a Rimini. Nel frattempo affida la sua difesa a Facebook: “State leggendo un sacco di cose, e le state commentando, e per quanto vi garantisco che non ci si abitua mai ai giudizi sommari e a certe cattiverie gratuite, è giusto e normale che sia così. E lo accetto. Non lo scoprite oggi e non ve lo devo raccontare che non sono una persona facile. E non lo sono né per me, né per chi mi sta intorno. Ma tant’è. Non mi nascondo, credo di non averlo mai fatto (e credo ve ne siate accorti negli anni). Né tantomeno ho mai pensato di aver qualcosa da insegnare a qualcuno, né ho mai pensato di poter essere d’esempio per chicchessia. Detto ciò. Non sono in questura né in ospedale, ma a casa con Francesca e i bimbi. Ieri ho avuto una giornata difficile. Brutta. Si, perchè capita anche a noi privilegiati, quelli per intenderci baciati dalla fortuna e dal successo, quelli che non sono costretti ad alzarsi tutte le mattine all’alba per andare a lavorare e tutto quello che meglio vi viene da pensare. Ero stanco, nervoso, ansioso, mi è venuto un attacco di panico, ho avuto paura, e ho perso il controllo. Non ce l’avevo con nessuno, non ho alzato le mani su nessuno, stavo male, ho bevuto, quando Francesca ha capito la situazione si è allontanata con i bimbi e ad assistermi è rimasto un mio amico. Mi mancava l’aria, mi mancava tutto, avevo evidentemente bisogno d’aiuto e abbiamo chiamato i carabinieri. Non ho buttato nessun rappresentante dell’Arma giù dalle scale, non ho aggredito nessuno, ma ero in stato confusionale e caricarmi sull’auto non è stato semplice e probabilmente è volata qualche spinta. Affronterò tutto questo esattamente per quello che dev’essere, e ne pagherò le conseguenze. Su tutto voglio scusarmi con i Carabinieri intervenuti sul posto, e con chi ieri sera se l’è dovuta vedere col peggio di me. Che c’è, è sempre li, da doverci fare i conti tutti i giorni. E a volte esagera”.

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13 Luglio 2014, 18:52

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