La generazione Z è disposta a condividere il partner

Monogami? No grazie! La generazione Z è disposta a condividere il partner

Daniela Vitello

Monogami? No grazie! La generazione Z è disposta a condividere il partner

| 20/02/2024
Monogami? No grazie! La generazione Z è disposta a condividere il partner

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La monogamia non va più di moda. Almeno tra gli esponenti della cosiddetta generazione Z. A certificarlo è Ashley Madison, portale specializzato in incontri destinati a trasformarsi in relazioni extraconiugali. La nota piattaforma ha condotto uno studio sui Centennials, i nati tra la metà degli anni Novanta e il 2010, in dieci Paesi con YouGov, in aggiunta ai propri membri. La generazione Z è la prima categoria per iscritti al servizio online. Parte di loro non risulta sposata. Nel 2022, i Centennials rappresentavano il 40% di tutti gli abbonati al sito.

I dati emersi dall’indagine portata avanti da Ashley Madison parlano chiaro. Il 48% dei Centennials interpellati è disposto a prendere in considerazione una relazione non-monogama. Il 59% degli iscritti della Gen Z desidera una relazione aperta o poliamorosa e tra i vantaggi indica “esperienze di vita sessuale e/o romantica più ricche” (65%), “maggiore apertura mentale/accettazione verso diverse forme d’amore” (54%) e “aiutare le persone a sentirsi più a loro agio nel chiedere ciò che vogliono per sentirsi più soddisfatte” (46%).

“Le donne si sono mostrate più intraprendenti rispetto agli uomini”

Il motivo principale per cui, sia gli uomini che le donne iscritti alla piattaforma, sarebbero propensi ad intrattenere una relazione con partner multipli è, nella misura del 51%, che una persona da sola non riesce a soddisfare i loro bisogni sessuali. Inoltre, le donne si sono mostrate più intraprendenti rispetto agli uomini in ambito sessuale. Il 18% di quelle intervistate ha dichiarato di essere state sempre non monogame, contro il 5% degli uomini.

“Secondo alcuni recenti studi la Generazione Z è in assoluto quella meno attiva sessualmente ma anche quella più ingaggiata in attività affettive e sessuali online”, ha fatto sapere la dottoressa Marta Giuliani, psicologa, psicoterapeuta, sessuologa clinica e socia fondatrice della Società Italiana di Sessuologia e Psicologia. Se da un lato ci sono meno incontri sessuali vis a vis, dall’altro l’instaurare relazioni virtuali favorisce la sperimentazione sessuale e relazionale e la fluidità e la libertà sessuale.
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La generazione Z è restia a rendere pubbliche le proprie relazioni

Quando si tratta invece di rendere pubbliche le proprie relazioni sentimentali, la generazione Z sceglie la riservatezza e la discrezione. Il 68% delle donne e il 65% degli uomini intervistati hanno dichiarato che non le espliciterebbero ad altri. Il 62% perché non lo ritiene fondamentale, mentre il 55% pensa che non siano affari altrui. L’81% ha inoltre dichiarato di voler rendere pubblici molto lentamente i dettagli del partner.

Pubblicato il 20/02/2024 15:25

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