Briatore: "Coronavirus? Non voglio banalizzare ma la polmonite dell'anno scorso è stata peggio" - Perizona Magazine

Briatore: “Coronavirus? Non voglio banalizzare ma la polmonite dell’anno scorso è stata peggio”

Daniela Vitello

Briatore: “Coronavirus? Non voglio banalizzare ma la polmonite dell’anno scorso è stata peggio”

| 15/09/2020

Flavio Briatore rompe il silenzio e racconta su Instagram la sua esperienza con il coronavirus. L’imprenditore è rientrato a Montecarlo […]

Flavio Briatore rompe il silenzio e racconta su Instagram la sua esperienza con il coronavirus. L’imprenditore è rientrato a Montecarlo dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. Uscito dal nosocomio, ha trascorso un periodo di isolamento nella casa milanese dell’amica e socia Daniela Santanchè.

“Ciao ragazzi, eccomi qua – dice in una clip condivisa sui social  – Sono tornato a casa e la prima cosa a cui penso sono i malati di Covid, auguro a tutti di uscirne nel più breve tempo possibile, come ne sono uscito io. Non voglio minimizzare la malattia, voglio solo raccontare quello che mi è successo. Lo scorso anno sono stato molto male, ho avuto una polmonite e sono stato ricoverato anche in quel caso al San Raffaele. Vi garantisco che sono stato malissimo. Quello che ho vissuto in questi 24 giorni non ha nulla di paragonabile: non voglio banalizzare, ma la mia esperienza è questa. Sono stato 3-4 giorni in ospedale e poi sono stato seguito a casa di Daniela Santanchè. E’ importante che io dica la mia esperienza perché ho capito che il Covid può essere sconfitto e non bisogna alimentare le fobie e l’isteria collettiva che porterebbe a una distruzione sociale. Ci possono essere comportamenti poco responsabili, superficiali, ma non si deve lanciare una caccia all’untore. Dobbiamo rimanere razionali”.

Briatore ringrazia i medici del San Raffaele e spiega perchè, pur trovandoci davanti ad un nemico sconosciuto, dobbiamo avere fiducia nei dottori: “Il primo passaggio fondamentale è quello di seguire il medico e affidarsi alle cure di chi ha maturato esperienza curando altri positivi prima di noi. Non solo quelli che vanno a dibattere in televisione, sui social, alimentando polemiche inutili. Questi dottori qui hanno intubato la gente, hanno visto le persone soffrire. In questo momento dobbiamo affidarci a gente vera. Dal Covid si può guarire, la malattia ci rende sicuramente vulnerabili, però vi dico che si può guarire. Sono stato due giorni male, per il resto molto meno di una polmonite. Oltre al coronavirus, c’è un altro problema in Italia: siamo un Paese di invidiosi, rancorosi, cattivi. Per qualche sfigato ero già morto. Io non augurerei mai niente di male a nessuno. Io gioisco quando la gente sta bene e non quando sta male”.

“La nostra battaglia è quella di continuate a lavorare, continuare la vita normale e fare in modo che questo virus non ci faccia morire di fame – conclude – Seguiamo le regole stabilite dai medici: mascherina, lavarsi le mani, mantenere la distanza quando c’è gente. Però si deve rimettere in moto il Paese, dobbiamo riprendere a produrre e parlare di problemi concreti che il virus ha causato: povertà, mancanza di lavoro, ritardi sull’erogazione dei sussidi, disorganizzazione completa del Governo. Perché questa battaglia contro di me e contro la Sardegna è stata fatta per distogliere la gente. Adesso basta!”.

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