“La cosa più bella che abbiamo fatto in questi 50 anni è stata conoscerci. Quando vieni catapultata in un mondo […]
“La cosa più bella che abbiamo fatto in questi 50 anni è stata conoscerci. Quando vieni catapultata in un mondo di adulti a 13 anni, incontrare a 16 qualcuno che si occupa di te, condivide le stesse passioni, ti fa compagnia, ti manda fiori, compone canzoni per te, è veramente bello”.
A parlare così in una lunga intervista al “Corriere della Sera” è Romina Power nel giorno del 50esimo anniversario del matrimonio con Al Bano Carrisi, celebrato il 26 luglio 1970.
I due si sono separati nel 1999 e nel 2014, dopo anni di gelo, sono tornati a cantare insieme. “Probabilmente se non ci fossimo innamorati, non avremmo scritto canzoni e cantato insieme, non avevamo programmato nulla”, dice Romina.
Al Bano “mi ha insegnato a stare sul palco e ad affrontare il pubblico. Ero di una timidezza e di un’insicurezza spaventosa! Ho assorbito e fatta mia la sua disinvoltura. E penso di aver alleggerito la sua tendenza al melodramma”.
“Se non avessi incontrato Albano probabilmente avrei continuato a recitare e non avrei intrapreso in pieno la carriera di cantante – svela – Nessuno fa niente da solo, siamo tutti interdipendenti. Se potessi tornare indietro, però, studierei regia e farei prevalentemente quello. È bellissimo dare vita a una storia con immagini, parole e musica, e condividerlo. È più completo che recitare. In collegio, a 11-12 anni, scrivevo opere che dirigevo sul palco”.
“Il pubblico non riesce a pensarci disgiunti? Forse perché ci hanno visti crescere – conclude – Hanno fatto un po’ l’abitudine a vederci insieme. O forse perché abbiamo inciso centinaia di canzoni e la musica è eterna: quando avremo lasciato i nostri corpi, le canzoni rimarranno”.