In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Massimo Giletti traccia un bilancio della sua stagione televisiva. “Sono già proiettato al […]
In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Massimo Giletti traccia un bilancio della sua stagione televisiva.
“Sono già proiettato al futuro – spiega – sono sempre alla ricerca del domani e godo poco il presente, però è stata un’annata straordinaria, abbiamo chiuso con una media del 7 per cento di share. Sono orgoglioso del mio gruppo di lavoro. Io ho un unico obiettivo: tentare di raccontare la verità attraverso le nostre inchieste”.
Nelle scorse settimane, il conduttore torinese ha escluso categoricamente un suo ritorno in Rai e ha rinnovato la sua fedeltà a Urbano Cairo. Quest’anno, per via della sua collocazione domenicale, “Non è l’Arena” ha dovuto scontrarsi con “Che tempo che fa” in onda su Rai2 e con “Live – Non è la D’urso” su Canale 5.
“Con il calcio sarà ancora più complesso – svela – ma mi sono sempre piaciute le sfide difficili. Anche Cairo disse che era una follia, ma io scelsi la domenica per misurami con Fazio. Misurarsi con i numeri uno è sempre molto più interessante e stimolante. Quando portai La7 al 13 per cento e battemmo Rai 1 fu una soddisfazione enorme”.
“Fazio ha tantissimi meriti e un modo di fare tv diverso dal mio: io faccio inchieste, lui fa intrattenimento – precisa – Barbara D’Urso? È un tesoro per Mediaset, è una stacanovista straordinaria, il problema è che se fai tanta quantità inevitabilmente perdi di qualità”.
