Fabio Volo: "Mio padre umiliato dalle banche. L'ho salvato dai debiti e gli ho comprato casa" - Perizona Magazine

Fabio Volo: “Mio padre umiliato dalle banche. L’ho salvato dai debiti e gli ho comprato casa”

Daniela Vitello

Fabio Volo: “Mio padre umiliato dalle banche. L’ho salvato dai debiti e gli ho comprato casa”

| 30/03/2019

Fabio Bonetti, in arte Fabio Volo, è ospite di Peter Gomez a “La Confessione” in onda sul canale Nove. Originario […]

Fabio Bonetti, in arte Fabio Volo, è ospite di Peter Gomez a “La Confessione” in onda sul canale Nove. Originario di Brescia, Fabio Volo lavora nella panetteria di famiglia quando si imbatte in Claudio Cecchetto e grazie a lui entra nel mondo dello spettacolo. Come svela a Peter Gomez, da quel momento la sua vita, come quella della sua famiglia, cambia radicalmente.
“Devo tanto a Claudio Cecchetto – dichiara – Fa parte forse dell’ultima generazione che insegnava un mestiere ai giovani. Con l’avvento delle nuove tecnologie, chi è più anziano teme il giovane”.

Da qualche anno il popolare attore e conduttore televisivo e radiofonico vende milioni di copie come scrittore ma la critica e soprattutto gli intellettuali lo snobbano. “Grazie ai libri che ho scritto mi sono comprato la casa – confessa – Non un castello ma una casa normale. Perché vengo massacrato sui libri? Non ho una risposta. Il numero delle persone che amano le cose che scrivo è più alto di quello degli haters. L’intellettuale non scrive libri come oggetto di mercato ma illumina il cammino. Io faccio un altro mestiere, faccio narrativa e intrattenimento. Non credo che mi invidino perché gli intellettuali hanno altri interessi. Quindi hanno ragione loro, siamo due cose diverse. Io non ho mai neanche bussato a quella porta. Riuscire ad avere l’attenzione delle persone è la cosa più difficile. Io riesco ad agganciare quelli che mi amano e anche quelli che non mi amano. Non sarei mai diventato così famoso e popolare senza una serie di persone che si sono occupate di me con fastidio. Il segreto del successo dei miei libri? Nelle mie storie non racconto mai perché avvengono le cose. Parlo di vita normale, rendo eroico il quotidiano e racconto come avvengono e non il perché. La persona si mette davanti al libro come si mette davanti ad un quadro. Poi ognuno proietta su quell’immagine la propria vita. Io esco dalla scrittura. Che non scrivo io i miei libri l’hanno detto un po’ tutti in questi anni”.

Che tipo è Fabio Volo? “Sono un ragazzo complicato da un punto di vista affettivo – spiega – Ho delle dinamiche che devo ancora imparare a gestire. Mi infastidisco, dico quello che penso alle persone e questo mi crea anche dei problemi. Le emozioni non riesco a gestirle e la mia faccia parla”.

Il conduttore e scrittore nega che il successo gli abbia dato alla testa. “Io vengo dalla provincia – racconta – Ho avuto una famiglia molto solida e pragmatica. Sono diventato famoso quando avevo più di 30 anni, quindi la mia personalità era già formata. Io non ho mai consegnato la mia identità al mio lavoro. Io non sono uno scrittore, un attore, un presentatore. Sono io che faccio delle cose. Io so chi sono. Ho capito di essere famoso quando la gente ha iniziato a fermarmi per strada. E’ il mondo attorno a cambiare. Se tu hai delle basi solide, riesci a mantenere un equilibrio. Altrimenti ti fai trasportare dall’onda. Io quello che ho ottenuto nella vita non l’ho ottenuto perché ho un talento particolare ma grazie alla disciplina e alla cultura del lavoro che mi ha trasmesso mio padre”.

Volo spiega com’è passato dall’essere un single incallito ad avere una compagna (l’insegnante di pilates islandese Johanna Maggy Hauksdottir, ndr.) e due figli: “Ho conosciuto mia moglie a New York….Per me la vita è fare esperienze. Mi pongo sempre delle questioni: chi sono, cosa voglio, se sono felice. Ogni tanto trovo delle risposte che due anni prima mi sembravano assurde. Ho detto che non avrei mai convissuto con una donna e l’ho fatto, che non avrei mai avuto figli e ne ho due, che non mi sarei mai sposato…forse mi sposerò, non lo so. Mi piace vedere che i miei sogni a volte lasciano spazio ad altri sogni, che non sono chiuso. Tutti si aspettavano anche che non sarei mai stato monogamo”.

“Ha paura della morte?”, chiede Peter Gomez. “No, mi scoccia morire – replica – Spero che non accada adesso perché mi renderebbe molto nervoso e cattivo perché vorrei finire delle cose prima”.

“Grazie ai miei figli ho sistemato delle paturnie che avevo con mio padre – aggiunge – Lui non c’è più da quattro anni ma siamo riusciti a dirci tutto. Mi ha detto che era contento di avermi come figlio, quindi sono a posto”.

“Lei dice che suo padre era stato un po’ umiliato dalle banche“, ricorda il giornalista. “Io sono cresciuto in una famiglia unita dal punto di vista emotivo, sentimentale. Insomma, eravamo una bella famiglia, però avevamo problemi economici pesanti – svela Volo – Io ho visto i pignoramenti, ho visto gente entrare in casa e portare via le cose, ho visto mio padre piangere, ho visto delle umiliazioni in quanto uomo… Si portavano via anche il salvadanaio dei soldi della comunione… Poi io sono stato un ragazzo fortunato. Ho investito quello che mi ha insegnato mio padre nella mia vita e sono riuscito a comprare casa a mio padre, a mia madre, sono riuscito a pagare i debiti…Ha sbagliato con le banche, per cui poi gli interessi erano più alti di quello che guadagnava e quindi ha perso la casa, ha perso tutta una serie di cose. Io, avendo in qualche modo, salvato quella situazione, resisto molto di più agli attacchi, per me sono moscerini, chi se ne importa, ho fatto una cosa straordinaria nella mia vita per mio padre e spero di farla anche per i miei figli”.

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