Max Biaggi: "Sono un sopravvissuto, ho capito che l'amore vale più di qualsiasi titolo" - Perizona Magazine

Max Biaggi: “Sono un sopravvissuto, ho capito che l’amore vale più di qualsiasi titolo”

Daniela Vitello

Max Biaggi: “Sono un sopravvissuto, ho capito che l’amore vale più di qualsiasi titolo”

| 30/06/2017

Max Biaggi ha lasciato l’ospedale San Camillo di Roma dove si trovava ricoverato dallo scorso 9 giugno in seguito ad […]

Max Biaggi ha lasciato l’ospedale San Camillo di Roma dove si trovava ricoverato dallo scorso 9 giugno in seguito ad un grave incidente in moto. Al “Corriere della Sera” che lo ha intervistato, il Corsaro – in fase di riabilitazione – racconta di sentirsi un sopravvissuto e che “è ancora molto dura”.

“Per i primi tre giorni, anche a causa di tutta la morfina che mi davano, ero totalmente rintronato – svela – Bianca (Atzei, la fidanzata, ndr) mi ha raccontato che dicevo certe fesserie disumane…”.

“Appena mi sono ripreso, il primario della rianimazione, Claudio Ajmone Cat, mi ha spiegato la gravità del trauma – prosegue – e mi ha detto che con questo tipo di trauma toracico maggiore sopravvive solo il 20 per cento dei pazienti. Lì, lo confesso, me la sono fatta addosso dalla paura”.
Tornerà a correre? “Al momento direi di no. Alla moto non penso proprio, non mi pare saggio. O, se ci penso, lo faccio in un altro modo”.

Secondo il campione di motociclismo – tornato a casa con 12 costole rotte – alla fine questa brutta storia (l’incidente, ndr.) ha una morale: “L’amore generato da un figlio, da una famiglia, da una compagna non lo percepisci davvero fino a quando non ti trovi sul baratro. Ho capito che non dobbiamo trattenere i sentimenti ma dare e dire quello che si ha dentro sempre, non solo nelle difficoltà. L’amore che dai torna: quello arrivatomi da ogni parte del mondo e da tanta gente sconosciuta mi ha commosso. Altro che vincere un Mondiale…”.

Su Instagram Biaggi dedica un post alla fidanzata Bianca Atzei. “Raramente nel nostro cammino si incontrano anime gemelle o pseudo angeli – scrive il pilota – Beh! Io l’ho trovato e mi ha fatto sentire tutta la sua positività, amore, e ogni volta che mi stringeva la mano quando ero in fin di vita o mi accennava un sorriso io come un bambino adolescente mi illuminavo di immenso. È una sensazione complicata per me da descrivere ma è stata la miglior cura che potessi mai avere. Questo angelo si chiama Bianca, la mia Bianca capace di sorprendermi con la sua caparbietà e devozione verso l’uomo che ama. ‬ Perché vi dico questo? Perché quando una dramma si trasforma in un regalo divino diventa importante esternare amore verso chi ha dato tutta se stessa per farti sentire vivo quando in realtà lo eri poco. ‬Ti amo piccola mia”.

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