Per la sua ultima copertina sanremese, Maurizio Crozza non è in collegamento da Milano ma raggiunge Carlo Conti e Maria De Filippi sul palco dell’Ariston nei panni di uno dei suoi personaggi più riusciti: Antonio Razzi. Ovvero colui che “in Italia con quattro parole, ‘fatti li ca*** tua’ è diventato senatore”.
“Che bello essere qui all’Indesit – esordisce il comico genovese – Siamo all’Ariston? No, questo non credo. Io non credo che l’Ariston faccia i teatri. Mi ricordo che faceva i frichi, i forni…Ah, Sanremo! Devo dire una cosa importante che mi esce dal colon. Io amo la città di Sanremo, volevo prenderci la residenza. Quando ho visto quelli del Comune che timbravano il cartellino in mutande e poi andavano a casa, dicevo ‘quello è il paradiso’.
Crozza-Razzi esprime il suo apprezzamento per il neo presidente degli Stati Uniti. “Donald Trump? Ah, guarda…mi tocchi proprio in una zona alogena – dice – Mi emoziono quando sento quelle due dolci parole: ‘vitalizio maturato’. A me Donald Trump piace….Il muro col Messico va fatto. L’hai mai mangiata la cucina messicana? Ti rimane tutta qua. Secondo te perchè Speedy Gonzales correva? Tu devi ringraziarlo a Donald Trump. Hai visto come guarda la moglie? Lui la guarda e lei si incupisce. Prova a guardare la Maria De Filippa così”.
La co-conduttrice entra in scena per presentare la canzone del “senatore”, un inno pro Trump dal titolo improbabile: “Establiscimento”. Il finto Razzi la ringrazia a modo suo: “Tieni dieci euro. Tu non puoi lavorare aggratis, è diseducativo per i bambini…Prenditi una gazzosa”. Quindi finge di baciarla come fece Robbie Williams.
A margine dello sketch, il comico genovese chiede indietro la banconota. “Mi puoi ridare i dieci euro? – scherza – E’ la paghetta di mio figlio”.