“Sento che questo 2015 mi ha accarezzato la faccia in un giorno di fine ottobre e mi ha detto che sì, era arrivato l’amore. Che sarei stata molto amata, in quel modo bello in cui bisognerebbe amarsi tutti, sempre: facendosi del bene, prendendosi cura dell’altro, sentendosi delle persone migliori. Grazie 2015. Grazie Lorenzo”.
Nel suo bilancio di fine anno, Selvaggia Lucarelli ammette di essere innamorata. Il fortunato è Lorenzo Biagiarelli, un musicista cremonese di 25 anni conosciuto con il nome d’arte di B-Law. Che i due non avessero intenzione di nascondersi è apparso subito chiaro. Sul profilo Instagram di lui ci sono le foto di un weekend trascorso in coppia a Praga e uno scatto realizzato nel giorno del compleanno del giovane. La giornalista ha invece postato su Facebook un’immagine dei festeggiamenti della vigilia di Natale e tra gli amici immortalati c’è anche Lorenzo.
Ma, alla fine del 2015, la Lucarelli condivide con i suoi fan anche altre considerazioni. “Di questo 2015 ricorderò molte cose – scrive – Per prima cosa i viaggi. Tanti, mai così tanti, perché ho sentito che avevo fame di storie nuove e dovevo sfamarmi. Vedo un tramonto sul lungomare di Tel Aviv, Gerusalemme radiosa in un giorno di luglio, Leon rincorso dai daini su un isolotto nel sud del Giappone, il Bosforo che mi abbaglia, il Libano con la sua bellezza affaticata, il Marocco con Ivana, Dublino che ti resta appiccicata addosso, Praga che farebbe innamorare un Golem e tanti altri luoghi in cui ho sentito che stavo mettendo nuovo inchiostro nella penna e nuovi respiri nei polmoni.
Di questo 2015 ricorderò un momento buio che mi ha insegnato l’ arte nobile del saper chiedere e l’affetto coriaceo di coloro da cui ho preteso di essere capita, senza aver saputo chiedere. Ricorderò gli sguardi adulti di Leon e quei momenti emozionanti in cui mi è parso di intravedere nei suoi occhi l’uomo che diventerà.
E poi il nuovo giornale, i vecchi amici, i no che mi sono imposta, i sì che mi hanno sorpresa, il silenzio della mia casa quando ho avuto bisogno di ritrovarmi e il rumore forte di un frigorifero sgangherato una sera in cui serviva qualcosa che stordisse il silenzio.
Ricorderò di aver imparato ad assolvere, perché ad assolvere si diventa più leggeri. Ricorderò la coda felice, inattesa di questo 2015, che mi ha rammentato il senso del mio non accontentarmi, del mio non cercare palliativi, sedativi, stordimenti.
Sento, in questo ultimo giorno dell’anno, che il 2015 ha premiato la mia pazienza, il coraggio di dire no a cose troppo facili e troppo banali e quello di non accontentarmi di sciatterie e lusinghe insipide”.
