“Venite, ci sono quarante persone: c’è una sparatoria!”. Martedì 5 agosto, intorno alle 23.15, a Bologna, un cittadino chiama il 113 per segnalare una sparatoria tra più persone in strada, nel quartiere Pilastro.
Secondo la ricostruzione dei fatti riportata dal “Resto del Carlino”, le volanti accorse sul posto hanno accertato che in realtà si stava girando una scena della fiction “L’ispettore Coliandro“. Pericolo scampato, dunque, anche se il procuratore aggiunto Valter Giovannini vuole vederci chiaro e ha aperto un’inchiesta a Bologna per procurato allarme.
“Nessuno ha sparato al Pilastro, né a salve né non a salve”, ha precisato la troupe della fiction Rai. “Abbiamo fatto il rumore che si fa quando si gira. C’è stata la scena di un inseguimento, ma nessuna sparatoria. Tutte le volte che noi lo facciamo abbiamo sempre l’autorizzazione di Polizia e Carabinieri”, hanno spiegato.
Si stanno approfondendo le modalità di comunicazione alla questura dell’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, seppur a salve, in luogo pubblico. In un’autorizzazione rilasciata il 9 luglio e acquisita nell’inchiesta, si diceva che la fiction sarebbe stata girata per circa due mesi e si indicavano i luoghi dove questo sarebbe avvenuto, informando tra l’altro che sarebbero stati sparati i colpi a salve. Bisognava poi, sempre secondo l’autorizzazione, segnalare volta per volta alle centrali operative di Polizia e Carabinieri che questo sarebbe effettivamente avvenuto. A quanto pare, martedì sera, questo preavviso non era necessario.