Rita Dalla Chiesa replica a "Chi": "Io depressa? Era una serata no" - Foto - Perizona Magazine

Rita Dalla Chiesa replica a “Chi”: “Io depressa? Era una serata no” – Foto

Daniela Vitello

Rita Dalla Chiesa replica a “Chi”: “Io depressa? Era una serata no” – Foto

| 19/03/2015

Ha destato preoccupazione l’intervista rilasciata da Rita Dalla Chiesa al settimanale “Chi”. “Delusione, malinconia, groppo in gola. Sa che la sera, prima di addormentarmi, faccio a pugni con queste sensazioni?”, confida l’ex conduttrice di “Forum” al giornalista Gabriele Parpiglia dipingendo un passato neanche troppo lontano fatto di tristezza e depressione dopo l’addio alla tv. 

Soffro molto, lo ammetto. Scatta l’insonnia e per farmi ancora più male, ascolto solo musica triste, canzoni di addii e d’amore“, prosegue.

Ho mandato all’aria contratti milionari, mi sono ritrovata senza lavoro dopo trent’anni. Le persone per strada mi dicono: “Ci manchi. Quando torni?”. Ma io non so che cosa rispondere…. Io sono malata di televisione, lo scriva pure, e ho il coraggio di ammetterlo. Non devo metterci la faccia per forza: lavorerei anche dietro le quinte, mettendo a disposizione la mia esperienza. Lo farei. Oggi la tv mi fa rabbrividire: è sparita l’educazione, il rispetto verso il pubblico. Noto tutto questo e me ne dispiaccio”.

Negli ultimi sei mesi non riuscivo a uscire dal letto – aggiunge – Le coperte mi soffocavano invece di riscaldarmi. Vedevo tutto nero. Poi mi sono rialzata. Ho lasciato Roma, il mondo dei salotti romani, e a Milano ho ripreso a respirare…Non avrei dovuto lasciare Forum e Mediaset…Il lavoro è un diritto, è ciò che ti tiene in vita“.

E riguardo all’amore Rita Dalla Chiesa si esprime così: “Ci crederò fino a quando avrò novant’anni! Ho voglia di giocare e non smetterò mai di farlo, non mi darò mai una regolata. Io, fino all’ultimo giorno della mia vita, amerò e giocherò. Con l’esperienza, la tenerezza, la curiosità, godi di più. E guai se qualcuno mi rinfaccia l’età. A mia figlia Giulia piaccio così. Se mi innamorassi, sarei capace di sposarmi per la terza volta“.

All’indomani dall’uscita in edicola dell’intervista, l’ex conduttrice rassicura i fan su Facebook correggendo il tiro con la consueta signorilità:

Grazie alle persone che, dopo avere letto “Chi”,mi hanno mandato in privato messaggi di affetto e solidarieta’. Ora, non e’ che io non abbia bisogno di affetto…. Come ogni essere umano sento il bisogno di essere amata. Ma l’intervista su Chi, secondo me, e’ stata fraintesa da chi non mi conosce bene…..Il simpatico amico Gabriele Parpiglia mi ha chiamata di sera, mentre stavo facendo una playlist ,sul pc ,delle canzoni che amo di piu’. Ogni tanto mi prende cosi’…Tutte canzoni da strapparsi le vene….Sicuramente era una serata “no”. Ma non una serata ad alto tasso di depressione….grazie a Dio ho tante cose che mi rendono felice, grazie a Dio mi ritengo una donna privilegiata e fortunata, grazie a Dio il momento della delusione sul lavoro e’ passato. Non sono triste!!!!! Non sto soffrendo!!!!E’ vero ,pero’, che, quando sei mesi fa e’ finita la campagna pubblicitaria sugli amplificatori acustici del Ditelo a Umberto. it mi sono ritrovata di botto il vuoto davanti. Un freno tirato all’improvviso. Un baratro. Abituata com’ero a seguire con i responsabili questo nuovissimo progetto, a sapere a memoria gli orari di tutti i Frecciarossa per Reggio Emilia e Milano per potermi spostare ogni ora, a girare come una trottola in treno, e in macchina, per le farmacie di tutta Italia, ….per presenziare alle loro riunioni, per veder costruire ogni singolo pezzetto del corner…Dopo aver condiviso risate e ansie con il gruppo di lavoro….che sentivo anche un po’ mio, a un tratto il nulla. Mi ero dimenticata che “quello” non era il mio vero lavoro, ma solo una parentesi che mi aveva aiutata a non pensare ad altro. Ecco, in quel momento mi sono chiusa un po’ in me stessa. Tutto qui!!!! Se invece di ascoltare canzoni d’amore da strapparsi l’anima, la sera che mi ha telefonato Parpiglia, mi avesse beccata a dire cavolate con il mio amico Gianni Togni, l’intervista avrebbe presa tutta un’altra piega. Perche’ vi racconto tutto questo? Perche’ conoscendo persone che soffrono da anni di depressione “vera” mi sembrava un’eresia rapportarla alla mia serata “no”.

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