E’ guerra aperta tra la moglie e i figli di Robin Williams, l’attore hollywoodiano morto suicida l’11 agosto 2014, all’età di 63 anni. In una denuncia presentata a dicembre, la terza moglie di Williams, Susan Schneider, accusa i figli nati dai due precedenti matrimoni di essersi impossessati di alcuni oggetti senza permesso. La donna chiede anche l’esclusione di quanto contenuto nella casa di Tiburon dal lascito destinato dallo stesso Williams ai figli.

Zachary (nato dall’unione con la prima moglie Valerie Velardi), Zelda e Cody (nati dal secondo matrimonio con Marsha Garces ) stanno facendo fronte comune contro la terza consorte del padre, sposata nel 2011. I figli dell’attore sostengono che, con il suo comportamento, la donna “stia aggiungendo l’insulto ad una terribile ferita” tentando di manipolare il testamento e di privarli degli abiti e dei ricordi personali del padre.

Susan specifica di non avere alcuna pretesa su oggetti come le bretelle che il marito portava nel telefilm “Mork & Mindy”, perché “correlate alla sua carriera nel settore dello spettacolo”, ma accampa diritti su abiti e soprammobili, come lo smoking che portava al loro matrimonio. Nella loro replica, i figli di Williams si dicono “scandalizzati” per l’uso del termine “soprammobili” per descrivere le collezioni del padre: graphic novel, modellini di personaggi di cartoni e serie tv, maschere teatrali, manifesti di film, che considerano combustibile determinante per la sua creatività.