"Scusate, non mi sento bene", Mango muore sul palco - Perizona Magazine

“Scusate, non mi sento bene”, Mango muore sul palco

Daniela Vitello

“Scusate, non mi sento bene”, Mango muore sul palco

| 08/12/2014

Il destino ha voluto che Mango, stroncato ieri sera a 60 anni da un infarto, lasciasse il grande palcoscenico della vita circondato dall’abbraccio del suo pubblico. “Scusate, non mi sento bene”, ha sussurrato prima di accasciarsi sul palco del Pala Ercole di Policoro, in provincia di Matera, dove stava ultimando un concerto. Il malore (un infarto che gli è stato fatale) lo ha colto mentre canticchiava il primo dei suoi successi, “Oro”, facendo luccicare di gioia per l’ultima volta gli occhi di un pubblico fatto di fedelissimi che lo seguivano da ben 40 anni. In tanti lo hanno accompagnato nell’ultima, disperata corsa verso l’ospedale.

Ma a gelarli è stato l’annuncio della sua scomparsa dato dallo staff su Facebook: “La nostra rondine è volata via nel cielo sbagliato… Pino resterai sempre nel nostro cuore perché come cantavi qualche anno fa ‘Non moriremo mai, il senso è tutto qui’. Ci uniamo al dolore della famiglia”. Mango lascia la moglie, la cantante Laura Valente, con la quale aveva duettato sette anni fa a Sanremo. Dalla loro unione sono nati due figli: Filippo e Angelina. Ma l’artista lascia anche numerosi capolavori scritti con il pennarello indelebile nella storia della musica italiana: da “Lei verrà” a “Bella d’estate”, da “Ti porto in Africa” a “Chissà se nevica”. Fra i molteplici successi del cantante, anche il premio della critica ottenuto nel 1985 al Festival di Sanremo.

L’ultimo album di Mango, “L’amore invisibile”, è uscito lo scorso maggio. L’artista ne spiega il senso su Facebook con queste parole: “L’amore è invisibile quando si raccoglie in un’espressione vocale, felice di dare spazio alle parole di una canzone, quando esse diventano piantine di riso perfettamente distanti l’una dall’altra nel rispetto di quello spazio capace, ogni volta, di conquistarla la canzone, come fa un maschio con una femmina o una femmina col proprio maschio e di penetrare l’amplesso geometrico – viscerale tra il cuore e la testa dell’autore, area, questa, valicabile solo con la forza di una nuova passione, altrettanto fascinosa e intuitiva da permetterti di volare falco d’amore su quella nuova coscienza impalpabile quanto odorosa di nuovi respiri da catturare”.

GUARDA IL VIDEO DEL DUETTO CON LA MOGLIE LAURA A SANREMO

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