Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, Francesco Benigno presenta il suo libro dal titolo “L’inferno è dietro l’angolo”. Nel volume, l’attore palermitano ripercorre la sua infanzia dolorosa segnata dalla scomparsa prematura della madre e da un padre violento.
“Sono il dodicesimo di tredici figli”
Francesco Benigno è il dodicesimo di tredici figli. La madre morì quando lui aveva soltanto 9 anni. “Eravamo una famiglia numerosissima, otto femmine e cinque maschi – confida – L’unico che è riuscito a laurearsi è stato mio fratello Paolo che è diventato un medico molto importante, ora ha 70 anni ed è in pensione da due. Un altro lavora nel mondo della frutta, mia sorella Letizia è infermiera…ci sono alcuni che arrancano e alcuni che stanno bene”.
“Mio padre ci metteva le catene alle caviglie”
“Mio padre era un po’ all’antica, analfabeta – racconta – Era un tipo difficile che ho amato a prescindere perché comunque era sempre mio padre e mi ha dato la vita. Aveva un carattere molto forte, era un giocatore d’azzardo e – a seconda di come gli andava nel gioco – tornava a casa e se la prendeva con tutti. Ci metteva le catene alle caviglie per evitare che noi potessimo uscire di casa. E’ stata dura! Poi è arrivata questa triste notizia di mamma che era ammalata, aveva un tumore all’intestino e a soli 46 anni è salita in cielo. Nonostante le tante difficoltà, riusciva a dare amore a tutti. Ho poche immagini di lei ma vivo di questi ricordi. Mi ricordo che quando mio padre inveiva contro qualcuno di noi, lei era sempre lì a fare da scudo. Mio padre era violento pure con lei, questo me lo racconta mio fratello grande. Adesso veglia su di me”.
“Mia madre non ha perdonato mio padre neanche in punto di morte”
“Ho perdonato mio padre – confessa – l’ho anche fatto avvicinare a Dio prima che morisse, grazie alla mia compagna Valentina che tra l’altro ha avvinato anche me alla fede. Grazie alla preghiera ho trovato la serenità interiore. Mio padre è morto due anni fa, gli sono stato vicino fino all’ultimo. Mia madre non l’ha perdonato neanche in punto di morte e questa cosa lo ha incattivito di più. Lui entrò dentro la stanza dell’ospedale prima che lei morisse, le prese la mano e mia madre gliela tolse chiudendo gli occhi. Quindi è rimasto un uomo arrabbiatissimo con se stesso. Forse si sarà reso conto che era meglio trattarla meglio quella donna”.
L’incontro con Marco Risi
Cresciuto per strada, Benigno ha rischiato di perdersi ma l’incontro con il regista Marco Risi che nel lontano 1988 lo scelse per il film “Mery per sempre” ha cambiato la sua vita. “Gli sono riconoscente – dice oggi – perché se non mi avesse scelto non so che fine avrei fatto. Quando ho fatto ‘Mery per sempre’ avevo 21 anni. Sono stato fortunato. Quando vivevo per strada, erano anni difficili per Palermo…gli anni di piombo. Potevi trovarti nel posto sbagliato al momento sbagliato”.
“Un mio amico che doveva fare un provino mi ha chiesto un passaggio – ricorda – L’ho accompagnato ma non ero interessato a fare l’attore. Nel mio primo film ho messo la pancia, la sofferenza, la rabbia, il vissuto”. Oggi Benigno fatica a trovare un ingaggio. “A me il romano non me lo fanno fare, il napoletano non me lo fanno fare, il pugliese non me lo fanno fare – svela – poi vengono in Sicilia a fare i film siciliani e li riempiono di romani…e quindi io quando lavoro?”.
“Mi sposo il 24 giugno”
Nel finale, Francesco Benigno parla del suo amore per Valentina Magazzù alla quale è legato da sette anni e dei suoi due figli nati da due precedenti relazioni. “Sono nonno di due bambini meravigliosi, Elodie e Francesco Jr. – dice con orgoglio – Con le mamme dei miei figli non mi sono mai sposato ma adesso credo che sia arrivato il momento. Valentina mi ha fatto sentire il vero senso della vita. Io sono un romanticone. Quando mi sono separato e provavo a corteggiare qualche donna, mi prendevano per scemo. Sono stato sei mesi dietro Valentina a cercare di strapparle un bacetto. Dopo una grande amicizia è nato l’amore. Ti do questa esclusiva: ci sposiamo il 24 giugno”.
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