Douglas Adams

Forse qualcuno avrebbe preferito “Addio e grazie per tutto il pesce” tra le tante citazioni di Douglas Adams, ma Google ha scelto “Non fatevi prendere dal panico”: l’ironia di uno degli scrittori umoristici inglesi più importanti del XX secolo non può certo essere racchiusa in una grase o in un doodle, ma in occasione del 61° anniversario della nascita di Adams, il motore di ricerca più cliccato del mondo non si è tirato indietro e ha celebrato la vita e l’opera di Dna.

Dna perchè a Douglas Noel Adams piaceva farsi chiamare così, con l’acronimo delle use iniziali: nacque nel 1952 a Cambridge e sparì – troppo presto – nel 2001 in California, a causa di un attacco di cuore a Santa Barbara. Tra la nascita e la morte, Dna ha regalato pagine indimenticabili per gli amanti della letteratura fantascientifica, condite da quell’ironia che avvolge il suo capolavoro, Guida Galattica per autostoppisti: The Hitchhiker’s Guide to Galaxy (il titolo originale) fu pubblicato come una “trilogia divisa in cinque parti”, a iniziare dal 1979. Hollywood mise le mani sul piccolo tesoro che poteva tarsformarsi in sceneggiatura tanti anni dopo, nel 2005, quando Garth Jennings guidò Martin Freeman, Mos Def e John Malkovich nelle riprese della trasposizione di Guida galattica. Di certo nessun Arthur Dent potrebbe rendere giustizia al vero Dent, il protagonista di una storia legata indissolubilmente ad una guida turistica galattica scritta in forma di enciclopedia.

Google per Adams si è superato: il doodle di oggi è un vero e proprio scrigno di citazioni. A iniziare dal Pesce di Babele, traduttore universale biologico che si inserisce in un orecchio per poter comprendere qualsiasi discorso nella galassia. Il doodle è costruito sulla console di comando di un’astronave, altro elemento essenziale, su cui è posata una tazza di té, citazione da The long dark teatime of the soul (in italiano pubblicato col titolo La lunga oscura pausa caffè dell’anima, perdendo un po’ di fascino british). Ma Guida galattica per autostoppisti domina la celebrazione ed ecco quindi un asciugamano – oggetto essenziale per viaggiare nello spazio – e ancora Marvin “the paranoid android”, l’unico robot con personalità costantemente depresso. Google ha tentato di racchiude il mondo di Adams in un’immagine, azzeccatissima: Dna probabilmente sorriderebbe e citerebbe Marvin “Incredibile! È anche peggio di quel che pensavo”