“Il Covid è una bufala”, muore a 30 anni dopo aver sfidato il virus partecipando ad un party

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13 Luglio 2020, 12:47

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Nonostante il numero delle vittime cresca di giorno in giorno, c’è ancora chi non crede all’esistenza del coronavirus. Tra complottisti e negazionisti, le teorie alternative basate sul nulla si sprecano e, come conseguenza, mettono a rischio la salute pubblica. In Texas, come riporta il “New York Post”, un 30enne è morto presso il Methodist Hospital di San Antonio dopo aver sfidato il virus. E’ stato lui stesso ad ammetterlo poco prima di spirare all’infermiera che lo ha assistito.

Il giovane era convinto che la malattia fosse un’invenzione e, in barba ad ogni rischio, ha partecipato ad un “Covid party” dove è stato contagiato. “Penso di aver fatto un grosso errore. Pensavo fosse una bufala, ma non lo è”, ha ammesso quando ormai era troppo tardi. “Nessuno di noi è invincibile. Per favore, indossate le mascherine, restate a casa quando potete, evitate gli assembramenti e lavatevi spesso le mani”, ha consigliato la dottoressa Jane Appleby in forza all’ospedale dove è deceduto il 30enne.

Cos’è il fenomeno “Covid Party”

E’ allarme negli Stati Uniti, flagellati dal coronavirus, per il fenomeno “Covid party”. Si tratte di feste predilette dai giovani che sfidano il Covid-19 in cambio talvolta di premi in denaro. A queste pericolosissime riunioni vengono invitate persone infettate e chi torna a casa contagiato vince per l’appunto dei soldi.

“So cosa state pensando: è impossibile, ed è la stessa cosa che ho pensato io. Invece è vero. Mi raccomando, non seguite questo esempio […] Questa pandemia invece di rendere le persone più sagge, ha purtroppo aumentato l’impazzimento generale”, ha commentato il virologo Roberto Burioni sul sito MedicalFacts a proposito di questa moda dilagante.

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13 Luglio 2020, 12:47

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