Ci insegnò a dire “Baggio” | Addio a Marcello Giannini

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02 Maggio 2014, 17:26

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Ci raccontò Robi Baggio, nei primi passi e non solo, con quel tono di voce inconfondibile, toscano ed elegante. Ancora oggi possiamo risentirlo, se chiudiamo gli occhi e ripensiamo alla sigla di ‘Novantesimo minuto’. La notizia è che è morto Marcello Giannini, 87 anni. Noi lo ricordiamo per le sue cronache piane di calcio, accanto a Luigi Necco, Gianni Vasino, Tonino Carino da Ascoli e tanti altri, comandati con garbo da Paolo Valenti, dolce domatore di quello scintillante circo equestre. Ma Giannini aveva mangiato il pane duro di ben altre cronache. Era stato lui a raccontare la tragedia di Firenze nell’alluvione del 4 novembre 1966: durante la diretta delle 14.30, smise di parlare, aprì la finestra e accostò il microfono vicino all’acqua.  Vasco Pratolini scrisse che era riuscito a elevare a dignità di notizia il rumore

Il grande pubblico, noi che adesso abbiamo quarant’anni e aspettavamo in calzoncini corti, da ragazzi, la sigla di Novantesimo come una santa apparizione nella noia e negli sbadigli della domenica, lo porta nel cuore per Antognoni, Graziani, Giovanni Galli e poi Baggio. Nessuno diceva ‘Baggio’ come Giannini, con quel labiale scorrevole che pareva una punizione proprio alla Baggio, col pallone che supera la barriera quel tanto che basta per adagiarsi in rete. Nessuno ci restituirà quelle domeniche, né quella infinita attesa dal fischio finale alla sigla e al faccione di Valenti che rischiarava come un lume gli occhi avidi di palloni in rete. Ci faceva tanto male quell’aspettare immenso tra le parole di ‘Tutto il calcio’ e i primi gol. E chi mai si immaginava che un giorno l’avremmo rimpianto con tale tenerissima ferocia (rp)

 

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02 Maggio 2014, 17:26

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